Regione: nessuna beffa Più assistenza a casa anche per i disabili

"Amarezza" per "le ingiuste accuse" sollevate da Fortunato Nicoletti dell’organizzazione di volontariato “Nessuno è escluso”; e l’assicurazione che i disabili non sono stati dimenticati, nella delibera che ridisegna l’Assistenza domiciliare integrata in Lombardia, con un nuovo sistema tariffario ma anche la riclassificazione dei profili assistenziali, "su cui la Regione investe 25 milioni di euro aggiuntivi a parità di soggetti beneficiari", e dei criteri d’accreditamento, allineati alla più recente normativa nazionale. Così replica la Direzione Welfare della Regione, precisando che "il nuovo modello nasce in costante dialogo con gli enti accreditati" che forniscono il servizio. "La delibera affronta tutti i temi dell’Adi", sottolinea la Regione, e non solo l’obiettivo del Pnrr di raddoppiare (dal 5 al 10%) la percentuale di over 65 che la ricevono. "Anzi, vengono attivate le Case di comunità per concorrere con i Comuni, le famiglie e le loro associazioni, gli enti del terzo settore, gli enti gestori dei servizi, alla costruzione del progetto individuale della persona con disabilità". La Regione "stabilisce la gestione diretta da parte degli enti pubblici, Asst e Irccs, delle cure domiciliari nelle Case di comunità e mette a disposizione 28 milioni per l’assunzione di nuovo personale così da aumentare i beneficiari: sia anziani, sia persone con disabilità". Sempre attraverso le Cdc verrà valorizzato l’investimento effettuato da Regione "già nel 2020 nella formazione mirata degli operatori, delle associazioni, dei familiari, degli operatori comunali del territorio", garantendo "che gli operatori mettano gli strumenti acquisiti al servizio concreto dei progetti individuali delle persone con disabilità".

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