Regione-Governo, duello sui fondi: disaccordo su 200 milioni di euro

Caparini: spesi 400 milioni euro, non ancora rimborsati dallo Stato. Borrelli: a noi risultano 208 milioni. Sala e gli altri sindaci, intanto, battono cassa a Roma

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È guerra di cifre tra la Regione e la Protezione civile nazionale sulle spese sostenute per affrontare l’emergenza coronavirus. Palazzo Lombardia sostiene di avere anticipato 400 milioni di euro, il dipartimento statale per ora ha conteggiato solo 208 milioni di euro. Una differenza rilevante.

Il sasso nello stagno l’ha lanciato l’assessore lombardo al Bilancio Davide Caparini, il quale mercoledì ha sottolineato che i 400 milioni di euro anticipati da Palazzo Lombardia per acquistare materiale sanitario per contrastare il Covid-19 non erano stati ancora rimborsati dallo Stato, come inizialmente comunicato. Il confronto sul tema è entrato nel vivo ieri pomeriggio, quando il capo della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli e il ministro per gli Affari regionali Vincenzo Boccia sono giunti a Palazzo Marino per partecipare a un confronto in videoconferenza con i sindaci dei capoluoghi lombardi, con il primo cittadino milanese Giuseppe Sala come padrone di casa. Al termine del vertice, Borrelli, sul nodo dei 400 milioni di euro evocati da Caparini, su sollecitazione dei cronisti presenti, ha replicato prima sottolineando che le spese della Lombardia per i dispositivi di protezione saranno rimborsate "non appena avremo la rendicontazione delle spese sostenute e riscontrate" e poi precisando che "a noi finora risulta che la Lombardia abbia speso 208 milioni". Un solco ampio. Boccia, subito dopo, ha provato a gettare acqua sul fuoco della polemica: "Tutto quello che le Regioni hanno speso fino al 6 aprile e sono in grado di rendicontare sarà rimborsato dallo Stato", anche se dovessero essere, come nel caso della Lombardia, "cifre superiori ai 208 milioni stimati da Borrelli". La controreplica di Caparini al capo della Protezione civile non si è fatta attendere: "Confermiamo che la spesa sostenuta finora da Regione Lombardia è di oltre 400 milioni di euro. La somma citata da Borrelli era l’ultima in possesso della Protezione civile a fine marzo". Non solo. Il responsabile dei conti regionali ha fatto allegare alle sue dichiarazioni l’elenco degli strumenti acquistati in chiave anti-coronavirus: apparecchiature e dispositivi medici e biomedicali; dispositivi di protezione individuale; allestimento di idonei spazi da destinare alla terapia intensiva o sub-intensiva, solo per citare le prime voci della lista.

Sempre a proposito di soldi, Sala ieri è stato tra i primi firmatari di un appello lanciato al Governo dalle principali città italiane: "Serve un Cura Città da cinque miliardi di euro ad aprile. Senza i Comuni l’Italia crolla. Non è chiara ancora a tutti la condizione economica drammatica dei Comuni. Per questo il gesto dei colleghi Decaro e De Pascale, che hanno abbandonato la conferenza unificata come segno di protesta, era inevitabile". Oltre al sindaco di Milano, tra i firmatari dell’appello ci sono Matteo Ricci (Pesaro), Dario Nardella (Firenze), Giorgio Gori (Bergamo), e Leoluca Orlando (Palermo).

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