Recupero ex Galbani: ultimi passaggi poi la convenzione

Ex Galbani, salto agli ultimi ostacoli, verso il traguardo: in Consiglio le modifiche al Pgt, "indispensabili per arrivare nel più breve tempo possibile alla firma della convenzione". Una consentirà la riperimetrazione dell’area centrale teatro del pezzo forte del piano attuativo e di recupero. La seconda, la più discussa, accorda una "semplificazione" dei tempi di presentazione dell’indagine ambientale sulle aree e dei certificati di bonifica. Dibattito, ma senza scintille. Tutti consapevoli dell’obiettivo: portare a casa, finalmente, la convenzione con Officine Mak e dare il via al piano a due anni dall’acquisizione del sito dismesso.

Per la maggioranza l’assessore all’Urbanistica Lino Ladini: "La strada scelta ha avuto il suffragio del nostro legale. Non vi è alcuna forzatura. Bensì una semplificazione che ci consente di abbeviare i tempi di un progetto di grande importanza per la città". L’atto che segna un decisivo passo in avanti verso l’avvio del recupero del sito dismesso fra centro storico e porcilaie è il frutto di mesi e mesi di lavoro nel riserbo e di una concertazione fra operatore e Comune via i rispettivi avvocati. Al centro due punti delle norme attuative attuali del Pgt. Il più rilevante, quello che concerne l’eventuale bonifica. La norma prevedeva la presentazione preliminare all’adozione del piano di un’indagine ambientale e la certificazione della eventuale bonifica prima dell’avvio dei lavori. L’operatore dovrà più semplicemente presentare un documento che lo vincoli a sottoporre l’indagine preliminare ambientale 30 giorni prima dei cantieri, con impegno alla bonifica in caso di necessità e versamento di una fideiussione di garanzia.

Monica Autunno

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