Recovery fund La svolta green parte dai Navigli

Roberto

Biscardini*

Aspettiamo che il Comune faccia sentire la sua voce. Avanti di questo passo il rischio è che Milano perda il treno e il grande progetto di riapertura dei Navigli possa allontanarsi ancora di più. La dichiarazione della presidente della Commissione europea Von der Leyen sull’utilizzo del Recovery fund conforta le nostre idee e le nostre iniziative a favore di un grande progetto ambientale per Milano nel quale sia previsto il progetto straordinario della riapertura dei Navigli e della riqualificazione di quelli lombardi.

La Commissione europea ha stabilito che il 37% del Recovery fund sarà speso per gli obiettivi del green deal. Aspettiamo quindi che Milano si muova per proporsi come capofila di un progetto strutturale per la città. La questione ambientale e di paesaggio è troppo seria per essere affrontata con piccoli interventi di carattere dimostrativo che poco hanno a che fare con la riduzione significativa delle emissioni e con la qualità urbana complessiva. I temi dei Navigli e dell’acqua possono essere parte integrale di un progetto più grande per la riqualificazione ambientale ed urbanistica della città. Un progetto che avrebbe un carattere dirompente per l’Italia e per l’Europa. Espressione di riappropriazione della natura come elemento generatore delle metropoli biocompatibili. Due questioni centrali del pacchetto di progetti finanziabili col Recovery fund. Ma riuscirà il sindaco a candidare Milano affinché Navigli e Acqua siano il manifesto più appropriato di una nuova Milano capitale dell’ambiente? Ce lo auguriamo, perché altrimenti il treno del Recovery fund passa senza un nulla di fatto. E dovremo aspettare le elezioni 2021.

*Presidente Riaprire i Navigli

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