Rave party in Darsena, identificati 12 ragazzi

Decisivi per gli investigatori della Digos i video diffusi sui social network. I giovani saranno multati

Il maxi assembramento in Darsena

Il maxi assembramento in Darsena

Milano - Sono dodici le persone riconosciute dagli investigatori della Digos di Milano, dopo il rave party abusivo organizzato davanti a un bar della Darsena sabato sera. Gli agenti li hanno identificati grazie ai numerosi video diffusi anche sui social network e sulle testate giornalistiche. Secondo quanto riferisce la Questura, si tratta di persone riconducibili alla locale area anarchica: quella sera ballavano senza mascherine e con alcolici in mano. Tutti coloro che sono stati identificati saranno multati per violazione della normativa anti-Covid. Le indagini hanno permesso di ricostruire come è stata improvvisata la discoteca sulle rive dell'insenatura artificiale di Milano, nella penultima sera di zona gialla: intorno alle 21.30 gli organizzatori hanno posizionato una consolle musicale, poi hanno iniziato a consumare le bevande, quindi è iniziato l'assembramento. E' stato comunque accertato che il gruppo, che ha stazionato tutto il tempo nella zona davanti alle casse acustiche, non è stato coinvolto nella rissa avvenuta durante la serata, attorno alle 23.30. Sono in corso approfondimenti in relazione ai quali la Digos ha informato l'autorità giudiziaria.

Una serata di follia collettiva, quella dell'ultimo sabato di zona gialla. Centinaia di giovani si sono ritrovati in Darsena per una sorta di festa improvvisata con musica a tutto volume e balli gomito a gomito, senza minimamente rispettare il distanziamento di sicurezza. Come se non fosse abbastanza, nel corso della serata si è accesa anche una rissa tra alcuni ragazzi.  Botte, spintoni e lancio di bottiglie: al parapiglia, presto sedato dall'intervento dei carabinieri, hanno partecipato oltre venti giovani, ma non ci sono stati feriti. Tante le reazioni di sdegno al rave party improvvisato. A partire dai residenti della zona, esasperati per gli schiamazzi. In tanti si sono affacciati ai balconi e alle finestre fischiando e urlando a loro volta. Non è mancata infine l'amara considerazione del sindaco Sala: "Con questa terribile pandemia se non si rispettano le regole poi si paga pegno. Così probabilmente sarà e purtroppo le conseguenze ricadranno su tutta la comunità".

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