Milano, rapper in piazza Duomo. Rondo ci riprova ma c'è la polizia

Bloccato il pullman organizzato per promuovere il lancio del suo disco. Secondo assembramento in un mese.

L’intervento della polizia a pochi passi da piazza Duomo tra i fan di Rondo da Sosa

L’intervento della polizia a pochi passi da piazza Duomo tra i fan di Rondo da Sosa

Una folla con centinaia di giovanissimi invade la striscia di piazza Duomo verso via Orefici. Cattedrale e palme sullo sfondo, braccia sollevate e smartphone in mano per immortalare il momento: Mattia Barbieri, 20 anni compiuti lo scorso 29 aprile, alias Rondo da Sosa, uno dei leader del collettivo di artisti SevenZoo di San Siro che poco più di un anno fa era stato ricevuto dal sindaco Giuseppe Sala per parlare dei problemi del quartiere in cui è cresciuto, è tornato a distanza di un mese dal precedente evento organizzato per promuovere il lancio del suo disco.

I suoi fan (ha 981mila follower su Instagram) lo acclamano, pronti ad accaparrarsi le magliette “brandizzate“. "Saremo in Duomo alle ore 16", l’annuncio comparso in una “storia“ di Instagram. Cambio di programma dopo che il pullman scoperto che nelle intenzioni del rapper avrebbe dovuto essere il mezzo-traino della sua campagna promozionale nel cuore della città, non è stato fatto partire. L’assembramento e la presenza ingombrante ha reso necessario l’intervento della polizia. "Il bus con il quale avremmo dovuto fare il giro di Milano – scrive il rapper, sempre su Instagram – nonostante fosse tutto in regola, per incontrare pacificamente i nostri fan, è stato sequestrato". In realtà non ci sono stati sequestri. Semplicemente, per un evento di quella portata sarebbero stati necessari altri permessi. Ma "abbiamo fatto una promessa, saremo in Duomo alle 16". E i fan non sono mancati all’appuntamento, invadendo la porzione della piazza verso via Torino e via Orefici, creando disagi alla circolazione e bloccando pure il passaggio dei mezzi pubblici, tanto che a tenere a bada la folla è dovuta intervenire ancora la polizia.

Cinque persone sono state identificate, tra cui due accompagnate in Questura. Una è stata denunciata per resistenza, oltraggio e rifiuto di fornire le proprie generalità. Un evento-bis dopo quello di un mese fa che aveva rappresentato il ritorno di Rondo da Sosa, il quale ad agosto 2021 aveva ricevuto dal questore Giuseppe Petronzi un avviso orale e un Daspo Willy di due anni da tutti i locali di Milano e si era trasferito in Inghilterra. Conseguenza del raid del 12 luglio 2021 alla discoteca Old Fashion: Rondo, respinto dalla security, aveva minacciato i vigilantes e lanciato sassi; con lui c’erano altri ragazzi, compreso il rapper Baby Gang, a sua volta daspato. Lo scorso 26 aprile, l’appuntamento ers stato fissato in un temporary shop tra corso di Porta Ticinese e via Vetere. Stesso copione con ressa di ragazzi, allora tutti vestiti di blu, per conquistare le prime file e accaparrarsi magliette e scarpe in regalo. E poi il video girato nel playground all’interno del Parco delle Basiliche. Anche in quel caso, era dovuta intervenire la polizia. Un’ora dopo, Rondo era rispuntato in corso Buenos Aires, a bordo di un Suv; attorno all’auto, una cinquantina di giovanissimi.

Lo scroso 11 maggio , sempre in pieno centro, in 500 avevano invaso via Gian Giacomo Mora, in zona Ticinese, per assistere alle riprese del video del rapper Shiva, nome d’arte del ventiduenne Andrea Arrigoni. Riprese autorizzate. Ma non c’era alcun nulla osta all’assembramento che si è creato in strada, una via molto stretta. Men che meno ai salti sulle auto in sosta: tre veicoli sono stati danneggiati. Non solo. Il traffico è stato deviato e diversi genitori sono stati costretti a farsi largo tra la folla di giovanissimi per poter raggiungere l’asilo dei loro bambini. Anche in quel caso era intervenuta la polizia per sparpagliare il gruppo. Altro episodio, quello del 29 aprile, quando sull’insegna luminosa del commissariato Mecenate era stato appiccicato un volantino con il viso del rapper Koja, apposta per promuovere il suo ultimo brano. La polizia ha indagato in stato di libertà 5 giovani tra i 20 e i 21 anni, tra cui lo stesso rapper, per imbrattamento e vilipendio delle forze armate.

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro