Due rapine e un omicidio: condanna ridotta a 30 anni

Milano: non più ergastolo per i due marocchini che in una folle notte di violenze uccisero un bengalese che era stato testimone di altre due aggressioni

Samsul Haque Swapan, ucciso a 23 anni

Samsul Haque Swapan, ucciso a 23 anni

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Non più ergastolo, ma 30 anni. Sono state parzialmente riformate in Appello, per via dell’abbreviato, le condanne per Abdenachemi Amass e Saad Otmani, due marocchini di 30 e 32 anni che, il 26 aprile 2018, in una lunga notte di violenze ferirono due uomini a Cinisello Balsamo durante due rapine, aggredirono due ragazze straniere accoltellandone una per portarle via il cellulare e poi uccisero, nei pressi della stazione Centrale, un cameriere bengalese di 22 anni, Samsul Haque Swapan sfortunato testimone delle aggressione, e per questo fu ucciso. La difesa di Otmani, rappresentata dal legale Debora Piazza, ha puntato sulla dipendenza del suo assistito da un potente farmaco con benzodiazepine, e sul risarcimento che "garantirà" alle vittime mettendo da parte 100 euro al mese, cioè parte dei soldi che guadagna lavorando in carcere. I due marocchini erano imputati in concorso di fatti gravissimi: un episodio di rapina e lesioni ai danni di un peruviano a Cinisello Balsamo, poi in quella stessa notte tentarono di rapinare e uccidere un senzatetto.

E ancora, rapinarono e aggredirono una ragazza americana e una inglese per il cellulare. Di quest’ultima aggressione violenta con il coltello fu testimone un bengalese che rientrava dal lavoro. Solo per aver visto fu accoltellato a morte: il giovane tentò una fuga disperata, ma non riuscì a proteggersi all’interno del palazzo in cui abitava. Il sostituto pg aveva chiesto la conferma degli ergastoli. Agli atti dell’inchiesta erano state acquisite le immagini di telecamere di sorveglianza. Nei filmati si vedeva tutto : il bengalese che assisteva all’ultima rapina ai danni delle due ragazze e, resosi conto del pericolo, tornava indietro correndo. I due marocchini erano scappati nella stessa direzione e in via Settembrini, vicino alla stazione Centrale, si erano accorti del bengalese.

Uno dei due aveva indicato al complice l’altro lato della strada, proprio dove poco dopo i due hanno raggiunto e ucciso il cameriere con un colpo di coltello o cacciavite (l’arma non è mai stata trovata) al petto. I due giovani vennero arrestati dai carabinieri intorno alle 10 del mattino vicino alla stazione Centrale. La sentenza è stata emessa ieri dalla Corte presieduta da Giovanna Ichino, le motivazioni - che dovranno spiegare i perché della riduzione di pena - saranno depositate fra 60 giorni.  

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