Arrestata la "banda dei cognati": sequestrò 7 persone durante colpo in banca / VIDEO

Lo scorso 20 maggio i tre delinquenti avevano rapinato la Banca di Credito Valtellinese in via Bianca di Savoia rubando 17mila euro. Tra gli ostaggi pure un ultraottantenne con bombola d'ossigeno

I tre cognati in azione durante colpo in banca in via Bianca di Savoia (Newpress)

I tre cognati in azione durante colpo in banca in via Bianca di Savoia (Newpress)

Milano, 17 ottobre 2016 - Catturata la "banda dei tre cognati" che il 20 maggio scorso aveva rapinato la Banca di Credito valtellinese di via Bianca di Savoia 19 tenendo sotto sequestro cinque impiegati e due clienti (uno ultraottantenne con bombola d'ossigeno) per circa un'ora. Un colpo da 17mila euro a volto scoperto, senza guanti e con una pistola in pugno. Tanta era la sicurezza di restare impuniti. Uno dei rapinatori, peraltro, ha pure lasciato le sue impronte su una cassetta di sicurezza.  E invece i tre sono stati arrestati venerdì dagli uomini della Squadra Mobile di Milano che hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Manuela Cannavale. 

Il primo a essere individuato dalla polizia grazie ai filmati delle telecamere è stato Maurizio Platania, 57 anni, di origine Catanese. Pluripregiudicato, con alle spalle numerose rapine, è entrato e uscito da San Vittore negli ultimi 20 anni. Addirittura aveva lasciato lì la residenza. Sono scattati gli accertamenti: indagando su parentele e frequentazioni, la polizia è arrivata a individuare gli altri due complici, suoi cognati, anche loro pregiudicati: Roberto Grisorio di 34 anni, nato a Milano, e Alessandro Natella, 42enne di Alessandria. I tre hanno sposato tre sorelle. Platania, nonostante avesse lasciato la moglie e facesse la spola tra Milano e Catania, era rimasto in contatto con i cognati, con cui appunto si organizzava per mettere a segno colpi.

Il giorno della rapina, Platania aveva fatto da apripista entrando in banca e fingendosi cliente, poi - dopo aver sequestrato i cellulari di tutti i presenti - ha dato il via libera agli altri due. Uno è riuscito a entrare indisturbato, con la pistola, perché in quel momento non era stato attivato il dispositivo di controllo dei metalli per facilitare l'affluenza di clienti nell'istituto di credito.  La banda ha immobilizzato i presenti legando loro i polsi con fascette da elettricista. Un dipendente è stato costretto ad aiutarli, tenendo le mani dietro la schiena. La banda è stata smantellata grazie alle attività di ricerca del personale della V Sezione della Squadra Mobile. I tre dovranno ora rispondere di rapina aggravata, detenzione di arma da fuoco e sequestro di persona. 

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