Raid in sala slot, primo Daspo “Willy“

Aggressione al titolare: scatta il divieto introdotto dopo la morte del ventunenne di Colleferro

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È stato ribattezzato Daspo “Willy“ in memoria del ventunenne Willy Monteiro Duarte, ucciso nella notte tra il 5 e il 6 settembre nel corso di una rissa scoppiata all’esterno di un pub di Colleferro, in provincia di Roma. La norma, introdotta un mese dopo l’omicidio nel nuovo Decreto Sicurezza dai ministri dell’Interno Luciana Lamorgese e della Giustizia Alfonso Bonafede, punisce denunciati e condannati per reati commessi nei pressi di luoghi aperti al pubblico con il divieto di accedere a quegli stessi luoghi da un minimo di 6 mesi a un massimo di 2 anni. A poche settimane dall’entrata in vigore della stretta sulla movida violenta, ecco il primo Daspo a Milano, che segue il primo in assoluto in Italia emesso tre giorni fa nella molisana Termoli: nel mirino un trentasettenne marocchino con pesanti precedenti alle spalle, che a fine settembre ha aggredito il titolare di una sala slot di via delle Forze Armate.

Secondo quanto comunicato da via Fatebenefratelli, quel giorno il nordafricano, probabilmente ubriaco e irritato dalle continue perdite alle macchinette, se l’è presa con il gestore: l’ha preso a bottigliate, poi gli ha stretto polsi e collo con un cavo elettrico. Identificato dalla polizia, l’uomo è stato arrestato con le accuse di rapina aggravata, tortura, sequestro di persona e danneggiamento. Il caso del trentasettenne è stato quindi esaminato dagli specialisti della Divisione Anticrimine, che hanno ritenuto la sua condotta compatibile con quanto previsto dal cosiddetto Daspo “Willy“. Di conseguenza, il questore Sergio Bracco ha disposto nei confronti del marocchino il divieto "di fare accesso per due anni (il massimo previsto dalla normativa, ndr) a tutti i locali della città di Milano nei quali sono installate slot machine e videolottery, nell’ottica di prevenire nuove aggressione legate al consumo di alcol e al gioco d’azzardo". In caso di violazione, l’uomo rischia da 6 mesi a due anni di reclusione e una multa che va da un minimo di 8mila a un massimo di 20mila euro.

Il Daspo “Willy“, chiosano dalla Questura, rappresenta "un nuovo strumento di prevenzione che consente di dare una risposta ancor più incisiva e mirata nei confronti dei soggetti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica presenti sul territorio milanese". Un’ulteriore possibilità di intervento che si aggiunge ad altre nuove fattispecie come il Daspo fuori contesto, che consente di vietare l’accesso allo stadio a persone violente anche per reati commessi lontano dagli impianti sportivi.

Nicola Palma

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