Capodanno Milano, l'accerchiano in trenta per violentarla: 19enne salvata dalla polizia

E' accaduto in via Mazzini. Gruppi di ragazzi tra insulti e spintoni: "Che guardi?"

La ragazza è stata salvata dalle forze dell’ordine presenti in piazza Duomo

La ragazza è stata salvata dalle forze dell’ordine presenti in piazza Duomo

Milano -  Piazza Duomo è presidiata da poliziotti e carabinieri: il sagrato basso della Cattedrale è off limits da un pezzo, i mezzi dell’Amsa si preparano a ripulirlo. Gli irriducibili del Capodanno in strada si sono pian piano spostati verso la zona di piazza Mercanti, ad affollare lo stretto corridoio per i taxi che la collega a via Orefici, dietro le aiuole con le palme: decine di gruppi di adolescenti che si stringono in capannelli, tutti rigorosamente senza mascherina; molti sono nordafricani o nati in Italia da genitori immigrati. Di tanto in tanto scoppia qualche botto, volano insulti e spintoni senza un perché: "Cos’hai da guardare?". Chi deve attraversare quei duecento metri si guarda continuamente intorno, come preoccupato da chi lo circonda.

All’una , la folla ondeggia, qualcuno accelera il passo per allontanarsi. La gente si assiepa lungo i jersey di cemento, lo sguardo è calamitato da una ragazza che piange sulla spalla di un’amica. A proteggerla ci sono quattro militari, che chiudono il passaggio con decisione: "Non c’è nulla da guardare, allontanatevi", replicano a muso duro a due giovanissimi che avanzano coi pugni serrati in segno di sfida. Tutti si chiedono cosa sia successo, e qualcuno che ha visto e capito c’è: "Bro, le sono saltati addosso in trenta... hai visto?". Già, il tentativo di violenza di gruppo è andato in scena poco prima, all’angolo con via Mazzini. Lì la diciannovenne è stata risucchiata dal "branco" e palpeggiata con veemenza. Lei ha cercato di difendersi con tutte le sue forze, urlando e tenendo a distanza i più vicini con la borsetta. Poi la resistenza è stata inesorabilmente vinta dalla vigliacca forza dei tanti contro una, ma per fortuna il provvidenziale intervento di un nucleo anti-assembramenti delle forze dell’ordine ha messo fine al suo Capodanno da incubo.  Sono scappati tutti: la caccia è già scattata, e testimonianze e filmati delle telecamere di sorveglianza potrebbero rendere più celere l’indagine per violenza sessuale.

All’una e venti , le mini-comitive continuano a muoversi senza una meta precisa: testa bassa, pochi sorrisi e sguardi minacciosi; non hanno l’aria di chi sta festeggiando, piuttosto quella di chi si è ritrovato lì per far casino e basta. All’incrocio tra via Mengoni e via Cattaneo c’è un altro assembramento: in quindici, almeno, guardano verso il basso, verso il fondo di una piccola scalinata. A un certo punto, una ragazza riemerge dalla calca, abbracciata e allo stesso tempo spintonata da uno del gruppo: è scura in volto, si divincola dalla presa e gli dice di lasciarla in pace. Man mano che ci si allontana dal Duomo, i numeri si riducono drasticamente: in piazza Scala, due amici ne portano a spalla un terzo che non si regge in piedi, mentre il quarto si è attardato per far esplodere un petardone in una bottiglia di plastica. Gli ultimi fuochi. Alle due, il centro si è quasi svuotato.