
Kristian El Dosoki, maratoneta della raccolta rifiuti e fondatore di 10ksteps4future, gruppo social ecologista
"Minacciato di denuncia penale perchè raccolgo rifiuti", il videomessaggio in rete scatena la “querelle del plogging“. Il volto è quello di Kristian El Dosoki, maratoneta della raccolta rifiuti e fondatore di 10ksteps4future, gruppo social ecologista promotore da anni di attività spontanee di raccolta e pulizia di zone di campagna o aree urbane degradate: parcheggi delle stazioni, zone industriali, campi, boschetti. Al centro le attività di clean up non passate per le vie autorizzative ufficiali e i presunti problemi per lo smaltimento del materiale raccolto, oggetto di diatriba proprio nei mesi scorsi. Al gruppo, in questi giorni, solidarietà a valanga in centinaia e centinaia di messaggi.
Ma anche, sempre via social, la rampogna del comune di Gorgonzola, per voce dell’assessore Alberto Villa, autore di un durissimo messaggio: "La raccolta di rifiuti è un’attività nobile. Purché si svolga nel rispetto delle regole, e senza protagonismi".
A rompere un silenzio in rete che durava da settimane, l’altro giorno, El Dosoki. "Sono venuti i carabinieri a casa mia due mesi fa. Mi hanno cercato un sabato mattina, mentre con il resto del gruppo ultimavamo una raccolta a Cascina Antonietta, 6 tonnellate di rifiuti rimosse nei campi. Mi hanno convocato in caserma, e lì mi hanno detto che se farò un’altra raccolta pubblica ‘non autorizzata’ sarò denunciato per ‘abbandono di rifiuti’. Io! Che li raccolgo ogni giorno. Che ci ho lasciato la schiena, una gamba e l’anima". Ancora: "Ho saputo che sono stati i comuni a fare il mio nome. Mi sono sentito rotto dentro. E ho avuto bisogno di allontanarmi".
L’appello: "Fate girare questo messaggio, rendetelo virale". Solidarietà: "È un mondo al contrario", "Caro ragazzo, siamo in Italia", "Non fermarti", "Io ripulisco ogni giorno un parchetto a Milano: mi autodenuncio", "Non stupirti, i rifiuti sono business". Ma anche i consigli sul modus operandi da altri gruppi clean-up di tutta la regione e di altre regioni d’Italia. Un appello corale: "Andate avanti". "La nostra azione - spiega El Dosoky - è sempre stata guidata dall’entusiasmo e dall’amore. Abbiamo sempre operato con scrupolo". Il messaggio: "Ho voluto condividere un mio stato d’animo, la mia amarezza. Non ho offeso nessuno". Il futuro: "Si è prospettato un incontro con il Comune. Un’ipotesi quella di costituire un’associazione, di strutturarci. Questo non toglie che io continui a pensare che ciò che accade sia allucinante".