"Quell’album mi ha cambiato la vita" Al Bellezza un Carnesi in vena di festa

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Dieci anni, tre concerti. Nicolò Carnesi ha cominciato a festeggiare il suo album più famoso giovedì scorso a Bologna, lungo la strada che lo porta stasera a Milano e sabato prossimo a Torino. Qui in città ad attenderlo c’è il palco dell’Arci Bellezza, dove il cantautore palermitano è di scena alle 21 per rileggere le canzoni de “Gli eroi non escono il sabato” da un’angolazione diversa rispetto a quella di quando nel 2012 ha iniziato a suonare nei locali, "sperimentando l’emozione del suonare dal vivo e conoscere moltissima gente, con parte della quale ho poi spesso incrociato lavoro e amicizia". Per l’occasione l’album trova una nuova edizione, impreziosita dalle presenze de La Rappresentante di Lista, Dimartino, Dente, Stato Sociale, Appino, Fast Animals and Slow Kids, Brunori Sas ed altri ancora.

Da cosa nasce questa nuova versione?

"Si tratta di una riedizione completamente risuonata de “Gli eroi non escono il sabato“ con la sensibilità che posso avere oggi e la collaborazione di amici artisti e cantautori entrati, nel tempo, a far parte della mia vita. Una festa mia e di quelle canzoni che mi è capitato di condividere sui palchi con molti di loro. Il concerto è semplicemente un modo per chiudere il cerchio".

Lei ama le celebrazioni?

"Ad essere sincero, non festeggio neppure i compleanni. Ma quell’album mi ha cambiato un po’ la vita e avevo voglia di fare festa. A Milano avrò accanto Dente, Dimartino e Gregorio Sanchez, più una sorpresa dell’ultimo momento… spero".

Com’è cambiata la percezione di quelle canzoni nel tempo?

"Parliamo di brani scritti poco dopo l’adolescenza, dai 19 anni in poi. Non sapevo come funzionasse il mondo della musica, oggi in giro c’è più preparazione. Forse troppa se focalizzata sui meccanismi piuttosto che sulla musica. Ho avuto un’adolescenza complicata e la scrittura rappresentava il mio unico sfogo. Caricavo i pezzi su YouTube e vedevo che la gente li apprezzava, ai concerti pure. Così ho pensato di riunirle in un disco. È andata bene, ho continuato, ma poi quell’ingenuità un po’ naif l’ho persa".

Il prossimo disco dove la porterà?

"Il Covid mi ha stroncato un disco appena uscito, negandomi la possibilità di proporlo dal vivo e chiudendomi tra le mura della casa di Bologna in cui mi ero appena trasferito dalla Sicilia. Una serie di eventi che però, per reazione, mi hanno spinto a comporre; dandomi la spinta a realizzare qualcosa di diverso rispetto a quanto fatto finora".

Andrea Spinelli

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