Quel giardino con gli alberi del paradiso

Maurizio

Cucchi

Entro dal corso di porta Ticinese in via Scaldasole, e osservo subito due belle vetrine: Scaldasole Books e Libreria Antiquaria, dove ogni tanto faccio volentieri un giro. Mi affretto, però, perché ho appuntamento con Claudia Pozzo, una brava scrittrice (meritevole di vera attenzione, autrice tra l’altro del romanzo L’esilio dei figli) che sta in questa strada e che mi porta in visita al "Giardino condiviso" della via. Apre il cancello con tanto di chiave, calpestiamo le molte foglie secche, osserviamo il verde e gli alti stecchi di quegli alberi senza radici che sono gli ailanti, detti anche "alberi del paradiso", trovandoci vicini a un gazebo, alle panchine e a una capanna, che è un casotto da orto: e infatti c’è, poco distante, anche un mini orto.

Claudia intanto mi spiega le vicissitudini del Giardino: "Ha una lunga storia. Il terreno era del Comune e, dopo i bombardamenti e un lungo periodo di abbandono, era stato venduto a Paribas. Terreno edificabile: ma molti del quartiere chiesero di destinarlo ad altro. Nel 2014 si costituiva un’associazione: i CIVICI, per farne un Giardino condiviso. Paribas vendeva poi a una società immobiliare". Ma seguire tutte le tappe della vicenda è troppo arduo per la mia piccola mente. A un certo punto vengono trovati residui di piombo nel terreno e i CIVICI sono incaricati della bonifica. Il loro presidente, Antonio Vento, in un suo scritto ci ricorda che in questo Giardino "panche, tavoli e gazebo sono stati donati via via dal vivaio delle sorelle Riva, dal Comune, da singoli cittadini; le panche sono state colorate, una di rosso contro la violenza sulle donne, un’altra di giallo contro il bullismo". E aggiunge che qui avvengono incontri culturali, spettacoli teatrali e musicali, letture, corsi di pittura, di pallone per i bambini, corsi di yoga e feste". Questo è il carattere del luogo, in una milanesissima e centrale contrada, e mi auguro di poter presto assistere a qualcuno di questi civili incontri culturali.

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