"Quarto binario vicino alle case Per noi l’opera è insostenibile"

Il Comitato civico Rho-Parabiago invia 11 pagine di osservazioni al ministero della Transizione Ecologica

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di Roberta Rampini

Chiarimenti forniti insufficienti, forti preoccupazioni per le 35 aree di cantiere (che corrispondono come dimensione a 36 campi da calcio), eccessivo consumo di suolo (435.356 mq) impatti che, nonostante numerosi aggiornamenti e integrazioni del progetto, "restano non adeguatamente mitigati né mitigabili", perché la linea ferroviaria corre in mezzo ai centri abitati e molto vicina alle abitazioni. In sintesi: "l’opera resta quindi insostenibile per il contesto in cui è stata progettata".

È la conclusione alla quale è arrivato il Comitato civico Rho-Parabiago dopo aver analizzato la documentazione integrativa depositata il 7 giugno 2022 da RFI presso il Ministero della Transizione Ecologica. Dopo il Comune, anche il Comitato ha inviato le osservazioni al progetto di potenziamento ferroviario della linea Rho-Gallarate- tratta Rho-Parabiago e Raccordo Y nell’ambito del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale. Nel dossier mandato al Ministero il Comitato, da sempre contrario alla realizzazione del quarto binario, chiede che l’attuale Commissione si pronunci non solo sugli aspetti aggiornati del progetto, ma sull’intero progetto, con parere di compatibilità ambientale negativo.

"Già nella fase di cantierizzazione ci saranno disagi e impatti negativi per il territorio vanzaghese - spiega la portavoce del Comitato, Dalia Sartirana - il consumo di suolo indicato nell’ultimo progetto è superiore a quello iniziale e assolutamente eccessivo per la realizzazione di soli 9 chilometri di ampliamento ferroviario. Usando un paragone poco tecnico ma sicuramente immediato, 435.346 mq corrispondono a circa 60 campi da calcio: quasi 7 campi da calcio per ogni km.

Anche in questo caso, i numeri evidenziano chiaramente quanto l’opera sia sovradimensionata".

Altre criticità evidenziate dal Comitato cittadino sono le barriere ambientali alte fino a 7,5 metri, la mancanza dello studio sul rumore che Rfi rimanda alla redazione del progetto esecutivo, il problema delle vibrazioni che non è stato adeguatamente affrontato, "ciò è preoccupante non solo per l’insorgere di situazioni di disturbo alle persone, ma anche per il potenziale danneggiamento strutturale delle abitazioni".

Insomma, le integrazioni al progetto da parte di Rfi lasciano irrisolte problematiche ambientali fondamentali. Il Comitato dopo le petizioni, manifestazioni di protesta, osservazioni e battaglie a suon di carte bollate, ha giocato anche questa carta per bloccare un’opera che sarà devastante per il territorio, "tanti cittadini hanno inviato le proprie osservazioni o sottoscritto quelle del Comitato - conclude il Comitato -.

L’obiettivo naturalmente è far capire al Ministero che siamo in tanti ad opporci a quest’opera insostenibile".

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