Qatargate, Monica Bellini commercialista Panzeri in aula. "Innocente, lo dimostreremo"

La professionista è ai domiciliari. I legali si oppongono alla consegna in Belgio: "Non ci sono elementi per la misura cautelare"

Milano, 31 gennaio 2023 - "Riteniamo che la nostra assistita sia trasparente, collaborativa ed estranea ai fatti e ci prenderemo i nostri tempi per dimostrarlo. Evidenzieremo le lacune di questa procedura". Si oppongono alla consegna le avvocatesse Franca De Candia e Liliana Crescimanna, i difensori di Monica Rossana Bellini, la commercialista della famiglia Panzeri, raggiunta da un mandato d'arresto europeo firmato dalla magistratura belga che indaga sul Qatargate. L'udienza è stata rinviata dalla quinta sezione penale della Corte Milanese (presidente del collegio Antonio Nova) per chiedere al Belgio ulteriori dettagli "istruttori" sulla posizione della commercialista.

La situazione carceraria in Belgio

La professionista è arrivata in aula davanti alla quinta sezione della corte d'appello di Milano per la procedura della consegna chiesta da Bruxelles. "Oggi discuteremo di questo e faremo le nostre osservazioni" avevano detto le avvocatesse facendo intendere che anche loro, come i difensori della moglie e della figlia di Antonio Panzeri, l'ex eurodeputato in cella in Belgio per presunte mazzette versate da Qatar e Marocco in cambio di benefici, avrebbero sollevato la questione della situazione carceraria belga ritenendo che questo sia "un argomento utile" per opporsi alla consegna. "A nostro avviso non ci sono gli elementi per la misura cautelare" avevano concluso le avvocatesse. Bellini al momento è agli arresti domiciliari. 

L'accusa: "Bellini aveva un ruolo importante"

La commercialista avrebbe svolto un "ruolo importante nel rientro del contante proveniente dal Qatar creando, insieme a Silvia Panzeri", figlia dell'ex eurodeputato, "una struttura societaria che desse al flusso di denaro una veste legale", si legge nel mandato di arresto europeo firmato dal giudice istruttore belga Michel Claise.

L'integrazione istruttoria

Nell'udienza a porte chiuse, da quanto si è saputo, gli avvocati di Bellini, hanno chiesto una "integrazione istruttoria", in particolare su documentazione, trasmessa solo in francese nei giorni scorsi dal Belgio, nella quale i magistrati di Bruxelles avrebbero scritto di voler rinunciare ad un ordine di investigazione europeo, eseguito da Procura e Gdf di Milano, nei confronti di Bellini (e anche di altri indagati italiani) nel quale si indicava che era necessario ascoltare la donna. Poi, arrestata il 18 gennaio su mandato d'arresto europeo.

Il rinvio

Da quanto si è appreso, tuttavia, il rinvio sarebbe stato disposto per chiedere al Belgio ulteriori dettagli "istruttori" sulla posizione della commercialista. Richieste che dovranno essere indicate in un provvedimento da trasmettere, attraverso il Ministero della Giustizia, agli inquirenti di Bruxelles che indagano sul Qatargate.

La struttura di società

Per il giudice istruttore Michel Claise, come si legge negli atti finora trasmessi all'Italia, sarebbe stata Bellini, su input di Panzeri (come ha dichiarato l'ex collaboratore Francesco Giorgi), a mettere in piedi "una struttura di società per garantire un flusso di denaro con apparenza legale". Panzeri e Giorgi stanno collaborando con gli inquirenti belgi e il primo ha anche già raggiunto un accordo di patteggiamento.

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