Qatar, mazzette e i soliti furbetti italiani

Alberto

Mazzuca

Tutti sorpresi. Ma come, anche a Bruxelles e a Strasburgo, le sedi del meglio della classe politica europea, c’è la corruzione? Poi lo sconforto: le persone finite in carcere per corruzione sono tutte italiane e di sinistra oltre la bella ex vicepresidente greca che, comunque, possiamo considerare italiana in quanto compagna (gli ha dato anche un figlio) di uno degli arrestati. Insomma, non vogliamo toglierci da addosso la nomea di essere mafiosi, corrotti, furbetti e “sciupafemmine“. L’Italia è sempre in testa a questa classifica. Eppure era sufficiente aver letto un libro pubblicato dalla Rizzoli un paio d’anni fa, “Qatar Papers“ in cui veniva denunciata, con tanto di fatture e ricevute, l’infiltrazione in Europa del Qatar, Paese sponsor dell’Islam radicale, attraverso la sua ong, Qatar Charity. Lo si sapeva, ma ugualmente politici e non politici italiani ci sono finiti dentro facendosi scoprire con le mazzette in casa. E qui emerge il problema che più volte abbiamo sollevato: una classe politica (in particolare a sinistra, incapace di dire cose non ovvie) che si fa eleggere per interessi personali con la scusa di occuparsi degli interessi del Paese. Un amico, Luca Beltrami Gadola, ci ricorda una frase di Giulio Andreotti: ";Non si dimentichi mai che si è eletti per operare; e non si opera per essere eletti. La confusione dei fini risulterebbe nefasta". Poi anche lui è finito fuori strada... Ebbene, oggi che accade con il nuovo governo? L’appassionata volontà del Guardasigilli Nordio, ex pm di Venezia, di voler attuare le vecchie idee di Berlusconi con provvedimenti per limitare le intercettazioni (a rischio anche le chat dei narcos), depotenziare la legge Severino, eliminare la cosiddetta “legge spazzacorrotti“, permettere anche ai condannati in primo grado di poter essere eletti. E qui si nota una differenza lampante: la ex vice presidente greca è stata subito destituita con un voto quasi unanime (un solo contrario), noi invece brighiamo per fare entrare i condannati di primo grado in Parlamento. Evviva, questo sarà ancora di più il Paese dei furbacchioni...

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