Pugnalò alla gola un militare: chiesta la condanna a 14 anni

L’aggressione in stazione Centrale al grido di "Allah Akbar", lo yemenita era lucido e radicalizzato

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Tentò di uccidere un militare in stazione Centrale. Il pm Enrico Pavone ha chiesto una condanna a 14 anni e 3 mesi di carcere per Mahamad Fathe, 25enne yemenita arrestato per tentato omicidio aggravato dalla finalità terroristica: ha colpito alla gola, armato di forbici, un militare in servizio per l’operazione "strade sicure".

Mentre lo colpiva gridava "Allah akbar". Il pm, chiedendo 14 anni, ha fatto riferimento anche agli "attacchi di Vienna e Nizza" parlando di "lupi solitari, come Fathe, che hanno fini terroristici anche se non collegati ad organizzazioni". La sentenza è prevista per il 12 novembre.

"In questo caso - ha spiegato il pm davanti ai giudici dell’ottava penale - nessuno gli contesta di essere associato ad organizzazioni terroristiche, perché non è risultato che avesse contatti diretti, ma risponde dell’aggravante perché aveva finalità di terrorismo, ossia di creare panico, spaventare la popolazione e fare paura". "Una persona - ha proseguito il pm - che prende una forbice e attacca un militare a caso, gridando più volte Allah Akbar, vuole colpire lo Stato italiano attraverso in questo caso il tentato omicidio di un appartenente alle forze dell’ordine, la sua condotta punta a spaventare lo Stato perché nessuno deve essere al sicuro, in questa logica". Solo "la fortuna - ha aggiunto - ha impedito un epilogo più grave". Fathe, infatti, "ha colpito una parte vitale, voleva cagionare la morte". Una perizia psichiatrica ha accertato che il 25enne, malgrado fosse in quel momento in uno stato di disadattamento, esasperazione ed alienazione, era capace di intendere e di volere. Nell’ordinanza il gip Natalia Imarisio aveva spiegato che quella di Fathe era stata un’azione pianificata a cui stava pensando da tre giorni, dettata dal radicalismo religioso e compiuta con lucidità. Gli inquirenti, col capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili, avevano anche approfondito un filone investigativo su eventuali contatti del giovane, già segnalato dalla Germania come simpatizzante dell’estremismo, con organizzazioni terroristiche.

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