Coronavirus, flash mob in piazza Lombardia per contestare la Regione

La protesta organizzata dal comitato 'I coinvolti', contestato l'operato di Fontana e Gallera

La protesta sotto la sede della Regione

La protesta sotto la sede della Regione

Milano, 29 maggio 2020 - Reggendo cartelli con le frasi pronunciate dalle istituzioni lombarde in questo periodo di pandemia, come «la regione Lombardia non ha fatto errori» dell'assessore Giulio Gallera, i manifestanti del comitato 'I coinvolti' si sono ritrovati questo pomeriggio in piazza Lombardia, sotto gli uffici della Regione, per protestare contro la gestione politica dell'emergenza Covid.

Il presidio è stato organizzato dal comitato fondato da Gea Scancarello, «nato da un moto di insofferenza e senso civico a seguito della rivendicazione della correttezza delle scelte effettuate dalla Regione che, nei fatti, con la sua gestione - accusa la giornalista - ha provocato un'ecatombe. È fondamentale essere qui oggi perché non si può accettare la narrativa dell' ineluttabilità, è tutto frutto di scelte precise, non c'era nulla di scritto, e ora chiediamo che la politica ne renda conto non solo alla magistratura ma anche alla cittadinanza». Con lo slogan 'Distanti ma non assenti', i manifestanti si sono tenuti a distanza di sicurezza tenendo un metro in mano. A loro si sono uniti politici del Pd come il consigliere comunale Carlo Monguzzi, Pietro Bussolati e la segretaria metropolitana Silvia Roggiani, che ha detto di voler «essere al fianco dei tanti cittadini che in questi mesi hanno subìto le scelte scellerate di una regione inadeguata: dai tamponi non fatti nelle Rsa alla delibera dell'8 marzo, per non parlare della mancanza di un serio piano di screening, fino all'ultimo errore (a riprova di una totale disorganizzazione) degli Sms spediti da Ats Milano a centinaia di persone gettate nell'angoscia, convinte di essere venute a contatto con il virus».

Roggiani ha spiegato di volere essere «al fianco di chi protesta e chiede che Gallera sia sollevato dal suo incarico, anche se continuo a sostenere che gli errori non siano solo suoi ma di tutta la giunta, guidata da un presidente che a fronte di 16mila morti e famiglie dilaniate dal dolore ha continuato a ribadire di aver fatto tutto bene e di dormire sonno tranquilli».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro