Fase 2, flash mob dei lavoratori dello spettacolo in piazza Duomo/ FOTO

In pieno centro sono arrivati attori, musicisti, ballerini, tecnici e altre figure: "La cultura è fondamentale"

I lavoratori dello spettacolo in protesta in piazza Duomo

I lavoratori dello spettacolo in protesta in piazza Duomo

Milano, 30 maggio 2020 - Lavoratori dello spettacolo in protesta in piazza Duomo a Milano, per chiedere alle istituzioni sostegno economico e certezze per riprendere al più presto l'attività ancora ferma a causa dell'emergenza coronavirus, nonostante l'inizio della Fase 2. 

In pieno centro sono arrivati attori, musicisti, ballerini, tecnici e altre figure. Diverse centinaia di persone si sono radunate nella piazza e si sono sedute, per assistere alle iniziative del presidio. Si è infatti svolto uno spettacolo di tre artisti che si sono esibiti sui trampoli, accompagnati dalla musica. Quasi trasformato in palcoscenico, lo spazio ha ospitato anche esibizioni sul monociclo e con le torce ardenti. Gli artisti indossano la mascherina e anche - per la maggior parte - le persone che assistono. Oltre ai saltimbanchi, sostengono il sit-in artisti comici come Leonardo Manera, che al microfono ha detto: "Anche noi che facciamo spettacolo facciamo parte della societa'; il nostro lavoro serve a tutti". Manera, comico di Zelig, ha anche inscenato un breve monologo: "Prego per i politici che dicono di non aver sbagliato niente e anche per i virologi che sono diventati più vanitosi dei tronisti di Uomini e Donne.Prego per quelli che hanno cercato le mascherine a 50 centesimi e non le hanno trovate". Ci sono anche le maestranze e alcuni coristi e musicisti della Scala. 

Non ha fine l'elenco di tutti i professionisti della filiera dello spettacolo che gli organizzatori hanno ricordato uno ad uno al microfono nella piazza centrale della città per ricordare che "quasi tutti noi lavoriamo nella precarietà" e "dichiariamo da oggi lo stato di agitazione permanente". Tanti i cartelli con scritte come "senza di noi le idee restano idee" e "Sempre in lotta per un mondo spettacolare" e ancora "il nostro lavoro è dal vivo no al netflix della cultura". "Siamo 2000 qui in piazza oggi - hanno detto gli organizzatori -. Abbiamo ricevuto la notizia che il 15 giugno ricominceranno le attività dello spettacolo, ma tutto il live sappiamo che è saltato al 2021, i teatri stanno chiudendo e i festival non andranno in scena, non c'è una riprogrammazione" e per questo "chiediamo un reddito sussistenza e di continuità".  I manifestnati chiedono infatti un reddito di continuità che traghetti il comparto culturale fino alla ripresa piena dei singoli settori e ne tuteli e garantisca l'esistenza, e l'istituzione di un tavolo di confronto tecnico-istituzionale sulla riapertura da convocare urgentemente. 

"Esistere, resistere insieme" è lo slogan con cui introducono un documento di emergenza diretto al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e a diverse cariche dello stato per la "tutela e diritti dei lavoratori dello spettacolo e della cultura". Alla fine del flash mob i manifestanti hanno mostrato cartelli con gli articolo 4, 9 e 33 della Costituzione italiana ricordando "che nei processi di ricostruzione la cultura e' fondamentale".

La protesta è stata organizzata dal coordinamento "Attrici e attori uniti" che ha organizzato la stessa iniziativa in 13 piazze. Hanno organizzato la manifestazione le sigle: Sarti di scena, Saltimbanchi senza frontiere, Lavoratori della danza, Emergenza continua professionisti dello spettacolo, Lavoratori dello spettacolo della Lombardia; l'appoggio e' arrivato anche dal centro sociale Lume, da Cub Informazione spettacolo, Brigata Franca Rame, Camera del Non lavoro, centro sociale Lambretta, Brigata Rena Modotti, Coordinamento per la lirica, Banda degli ottoni a scoppio, Cobas.

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