In Lombardia già 35mila profughi ucraini, il 40% del totale nazionale

Le vaccinazioni sono 4.469. Negli ospedali lombardi sono presenti circa 50 bambini e 8 adulti oncoematologici che presentano altre patologie gravi.

L'arrivo e lo smistamento dei profughi all'oratorio San carlo di Monza

L'arrivo e lo smistamento dei profughi all'oratorio San carlo di Monza

Milano - In Lombardia, in base ai dati raccolti dalle Prefetture e dal Sistema sanitario regionale, sono 34.759 i profughi ucraini arrivati dall'inizio del conflitto. In particolare sono 28.171 quelli intercettati dal Sistema sanitario regionale, di cui 7.819 in Ats Milano, 4.881 in Ats Insubria, 651 in Ats Montagna, 3.404 in Ats Brianza, 2950 in Ats Bergamo, 4.633 in Ats Brescia, 2.253 in Ats ValPadana e 1.749 in Ats Pavia. A fronte di circa 86.000 arrivi in tutta Italia dall'inizio del conflitto, il dato lombardo rappresenta circa il 40% del totale.

In particolare, dei 28.171 che hanno avuto un contatto con il sistema sanitario, 12.451, pari al 44%, sono minori, 306 (1%) hanno patologie. I tamponi erogati e registrati nel sistema regionale sono 16.359 con un tasso di positività del 2%. Le vaccinazioni a cittadini ucraini dal primo marzo 2022 ad oggi sono 4.469. Negli ospedali lombardi sono presenti circa 50 bambini e 8 adulti oncoematologici e che presentano altre patologie gravi.

I numeri sono stati forniti a margine dell'incontro a Palazzo Pirelli tra il presidente lombardo Attilio Fontana, il capo dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, e il commissario delegato minori stranieri non accompagnati, il prefetto Francesca Ferrandino. Una visita che «è l'occasione per fare il punto sulla situazione e confrontarci sul modello organizzativo utilizzato in Lombardia per affrontare l'emergenza connessa allo straordinario arrivo di profughi ucraini», ha spiegato Fontana.

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