Milano, Sala: in arrivo dall'Ucraina oltre 40mila profughi

Il sindaco: via alla raccolta fondi per aiutare gli ucraini. Hub sanitario in via Mortirolo con la Protezione civile

Il Consiglio comunale di Milano in una foto al completo si schiera contro la guerra

Il Consiglio comunale di Milano in una foto al completo si schiera contro la guerra

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Milano - Azzarda una stima: "Se noi pensiamo che sono 22 mila i cittadini ucraini nella Città metropolitana (8.500 a Milano) e se è presumibile che ognuno richiami uno o due parenti, un figlio, un nonno, si tratta di 40 mila persone". Annuncia l’apertura di un hub sanitario dedicato ai profughi: "Abbiamo appena saputo di avere l’ok di Grandi Stazioni all’utilizzo da parte della Protezione Civile dello spazio di via Mortirolo. Prima ancora di pensare alle vaccinazioni dovremo essere certi che a tutti i nuovi arrivati siano fatti con immediatezza i tamponi". Lancia una raccolta fondi: "In collaborazione con la Fondazione di Comunità il Comune sta organizzando una raccolta fondi mirata a finanziare i progetti di sostegno alle famiglie ucraine".

Il sindaco Giuseppe Sala interviene in Consiglio comunale subito dopo la relazione geopolitica del docente di Relazioni Internazionali alla Bocconi e vicepresidente esecutivo dell’Ispi Paolo Magri e spiega quello che il Comune sta facendo per affrontare l’emergenza legata alla guerra in Ucraina. Il primo cittadino, all’inizio del suo discorso in aula, sottolinea che "l’azione di Putin è contraria ai principi fondamentali del diritto internazionale" e aggiunge che "la Nato e l’Unione europea hanno reagito prontamente a questa minaccia". La presa di posizione è netta, Milano è contro la guerra scatenata dalla Federazione russa: "La nostra città crede nella pace, come hanno mostrato nel nostre piazze". Non solo. "Milano sta facendo la sua parte". Sì, perché oltre alle due novità di giornata, cioè l’hub sanitario in via Mortirolo e il lancio della raccolta fondi pro-ucraini con la Fondazione di Comunità, Sala ricorda che "il Comune ha dedicato un apposito padiglione all’interno di Casa Jannacci, all’interno del quale sono ospitate diverse decine di persone scappate dall’Ucraina".

L’assessore comunale al Welfare Lamberto Bertolè, poco dopo, spiega che "in via Mortirolo lo spazio è lo stesso già utilizzato per l’emergenza Siria. È un immobile attrezzato per l’accoglienza, un hub sanitario per i tamponi anti-Covid, lo screening complessivo della salute dei profughi, i vaccini non solo contro il coronavirus. Analisi propedeutiche all’invio dei rifugiati ucraini nei vari centri di accoglienza". Il sindaco, poco prima, aveva spiegato che "la collaborazione con Prefettura e Protezione civile prevede la fase della prima accoglienza nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e nei Sai (Sistema accoglienza integrazione), insieme con la generosità di molte famiglie milanesi che aprono le porte delle loro case".

In Consiglio comunale, intanto, ieri è stato presentato un ordine del giorno sull’emergenza ucraina. Il documento, che vede come primo firmatario il capogruppo del Pd Filippo Barberis, chiede il ripudio della guerra ma propone anche iniziative pratiche per le quali si richiede l’attivazione della Giunta comunale. Uno dei punti fondamentali dell’odg è l’istituzione di un Fondo di aiuto "sull’esempio di quanto già avvenuto per l’emergenza Covid-19" che preveda anche "la raccolta delle donazioni anche da parte dei cittadini". Il testo elenca un pacchetto di iniziative che vanno dall’utilizzo di "ogni tipo di soluzione abitativa e di ospitalità che permetta una dignitosa “prima accoglienza’’ ai profughi" alla promozione dell’accoglienza diffusa, "che già sta emergendo grazie alla disponibilità dei milanesi".

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