Afghanistan, in arrivo oltre 50 profughi a Milano: pronti covid hotel e Cas

I primi sono 34 collaboratori della Fondazione Veronesi in un albergo Mokinba, altre 20 persone saranno ospitate nei centri di accoglienza della Prefettura

Un bimbo afghano

Un bimbo afghano

In arrivo a Milano oltre cinquanta profughi afghani, almeno per ora. I primi a giungere a Milano sono stati i 34 afghani (otto operatori sanitari con le loro famiglie) che lavoravano in una struttura ad Herat legata alla Fondazione Veronesi. Ieri sono sbarcati a Roma: i negativi al tampone Covid sarebbero partiti in pullman per Milano, dove in serata erano attesi in un Covid Hotel. L’Ats, su richiesta del Comune e di Fondazione Veronesi, ha riattivato la convenzione con una delle strutture della catena alberghiera Mokinba per tenere queste famiglie durante la quarantena obbligatoria. Un’altra ventina di profughi afghani, invece, è attesa tra oggi e domani e sarà indirizzata nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) gestiti per conto della Prefettura dalla Fondazione Progetto Arca e dai Fratelli di San Francesco.

L’operazione afghani a Milano è partita. Il sindaco Beppe Sala l’aveva già fatto capire ieri mattina con un post su Facebook: "Il Comune e la Prefettura di Milano hanno avviato la loro collaborazione. Nei prossimi giorni raggiungeranno la nostra città alcune decine di cittadini afghani (con le proprie famiglie) che hanno collaborato con le Forze armate, con l’Ambasciata italiana e con l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo in Afghanistan. Il Comune sta individuando e verificando gli spazi adeguati. Penso che ciascuno debba fare la sua parte". La vicesindaco con delega alla Sicurezza Anna Scavuzzo, intanto, spiega: "Abbiamo ricevuto dalla Prefettura la richiesta di individuare un luogo – o alcuni luoghi, a seconda di come si evolverà la situazione – che possa essere adeguato e messo subito a disposizione per implementare l’attuale sistema dei Cas della Prefettura. Il Comune sta valutando alcune strutture già utilizzate in passato, magari per il piano freddo, o strutture pronte a essere messe a bando come quella di via Aldini".

La numero due di Palazzo Marino, poi, aggiunge: "Non sappiamo ancora dire quanti profughi arriveranno a Milano nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Noi auspichiamo che gli arrivi siano spalmati su tutto il territorio nazionale, anche perché queste persone rimarranno qui e dovranno essere aiutate con progetti scolastici e lavorativi". Il consigliere comunale di FdI e assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato incalza Palazzo Marino: "È giusto ospitare i profughi. Ma Sala ci dica subito: dove ha intenzione di accogliere queste persone? In quali centri? Con quali risorse e come verranno ospitate? Per quanto tempo?".