Decreto sicurezza, Caritas Ambrosiana: "A Milano 500 profughi a rischio"

In ragione delle nuove disposizioni, non avranno non avranno pià la possibilità di ottenere la protezione umanitaria.

Alcuni profughi

Alcuni profughi

Milano, 1 dicembre 2018 - Circa 500 profughi, accolti nei centri di accoglienza gestiti dalle cooperative di Caritas Ambrosiana nella Diocesi di Milano, rischiano di diventare senzatetto per effetto del Decreto Sicurezza. In ragione delle nuove disposizioni, infatti, la Caritas fa sapere che questi 500 non avranno più la possibilità di ottenere la protezione umanitaria. Inoltre non potranno piu' essere accolti all'interno del sistema di protezione per richiedenti asilo gestito dai Comuni, lo Sprar. Saranno vanificati gli sforzi fatti per avviare percorsi di integrazione. Rischia così di andare perso l'investimento di risorse pubbliche e private erogate per l'accoglienza e i corsi professionali senza considerare il lavoro e il tempo offerto gratuitamente da centinaia di volontari impegnati nelle scuole di italiano e nei tanti percorsi di accompagnamento sociale.

"Il cosiddetto Decreto Sicurezza - ha sottolineato il direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti - renderà più difficile per i migranti trovare un lavoro regolare, inserirsi nella nostra societa', vivere una vita normale. Poiche' non e' realistico immaginare che saranno rimpatriati, ci aspettiamo di ritrovarli in coda ai nostri centri di ascolto. Dopo esserci impegnati per la loro integrazione ora dovremo spendere soldi e tempo per aiutarli ma senza, a questo punto, poter offrire loro alcuna prospettiva di futuro: un controsenso".

Dall'inizio della nuova crisi migratoria nata a seguito della guerra in Siria e dalla caduta del regime in Libia, Caritas Ambrosiana ha dato vita ad una sistema di accoglienza diffusa sul territorio della Diocesi di Milano che ad oggi conta 2.336 posti, gestiti da cooperative sociali, all'interno di strutture ecclesiali, pubbliche e private: appartamenti, ex convitti, case di spiritualita'. Di questi posti,1.343 sono convenzionati con le Prefetture (Cas), 710 con i Comuni (Sprar), 162 sono sostenuti esclusivamente con fondi derivanti dalle offerte dei fedeli, 121 in centri per minori non accompagnati gestiti per conto delle amministrati pubbliche. Gli ospiti ricevono non solo i servizi previsti dalle convezioni (vitto, alloggio, alfabetizzazione) ma sono inseriti in percorsi di formazione professionale e accompagnamento sociale, sostenuti da risorse pubbliche e private. 

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