"I posti per i profughi non bastano". La Prefettura ne cerca altri 4mila

Pubblicato sul sito web di Palazzo Diotti un nuovo bando per reperire altri 4mila letti da mettere a disposizione tra il 1° agosto e il 31 dicembre

Profughi (foto di repertorio)

Profughi (foto di repertorio)

Milano, 16 giugno 2016 - I profughi continuano ad arrivare. E i posti non bastano mai. Specie adesso che i disperati in fuga da Africa e Medioriente, di fatto bloccati dal giro di vite sui controlli messo in atto dai Paesi del Nord Europa, decidono sempre più di frequente di presentare in Italia la richiesta di asilo. Conseguenza: c’è bisogno di un maggior numero di strutture d’accoglienza per ospitare persone destinate a rimanere qui per mesi. Così la Prefettura di Milano corre ai ripari: ieri è stato pubblicato sul sito web di Palazzo Diotti un nuovo bando per reperire altri 4mila letti da mettere a disposizione tra il 1° agosto e il 31 dicembre. Già a gennaio, il numero uno di corso Monforte Alessandro Marangoni aveva chiesto alle associazioni del Terzo settore di reperirne 4.500, ma «all’esito della procedura – si legge nel documento – il numero dei posti validamente offerti (meno di 2mila, ndr) è risultato ben inferiore rispetto al fabbisogno indicato e assolutamente inadeguato rispetto alle esigenze alloggiative». Peraltro, mette nero su bianco la Prefettura, «i recenti e consistenti arrivi di migranti assegnati a questo territorio nell’ambito del Piano nazionale di coordinamento (al momento la Lombardia sta ospitando più di 14mila migranti secondo i dati del Viminale aggiornati al 31 marzo, ndr) hanno già saturato la capienza delle strutture convenzionate e imposto allestimenti di tendopoli in aree demaniali per la sistemazione in via assolutamente temporanea di un consistente numero di cittadini stranieri». Tradotto: serve uno sforzo ulteriore per non lasciare nessuno in strada, ammesso che ci siano impianti sufficienti. 

C'è tempo fino al 6 luglio per partecipare alla procedura da 21,42 milioni di euro (sono fondi stanziati dal Viminale), partendo da un costo giornaliero per ospite di 35 euro. Resta la solita incognita legata alla reazione dei territori che mano mano verranno giocoforza coinvolti. E di precedenti ce ne sono di recentissimi: dall’esperienza-lampo all’ex Campo base di Expo a Mazzo di Rho alle polemiche legate all’ipotesi di inviare i profughi in strutture dismesse come l’ex caserma Cadorna di Legnano o nell’ex caserma dei Carabinieri di Pioltello. A proposito di ex caserme, nei giorni scorsi la Prefettura ha diramato un avviso esplorativo indirizzato a enti interessati a organizzare la permanenza di 200 richiedenti protezione internazionale nell’ex caserma Mancini della Polaria al confine tra Milano e Peschiera Borromeo.

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