Piastra dei Servizi Expo, teste al processo: "Verbali gara furono retrodatati"

La conferma arriva dall'ex responsabile unico del procedimento Carlo Chiesa, ancora oggi dirigente Expo

Il tribunale di Milano

Il tribunale di Milano

Milano, 16 gennaio 2019  -  I due verbali, con la firma dell'allora ad Giuseppe Sala, per sostituire in corso d'opera due componenti della commissione giudicatrice dell'appalto per la Piastra dei Servizi di Expo furono retrodatati. A confermarlo l'ex responsabile unico del procedimento Carlo Chiesa, ancora oggi dirigente Expo, sentito come testimone nel processo milanese che vede tra gli imputati l'ex commissario unico e sindaco di Milano Beppe Sala per falso materiale e ideologico. Il teste, rispondendo alle domande del sostituto pg Massimo Gaballo, ha parlato del problema che si pose nel maggio del 2012 quando due commissari risultarono "incompatibili" e ci fu la necessità di sostituirli. "Perbacco, eravamo già in un ritardo gravissimo - ha raccontato - dovevamo affidare i lavori entro l'estate, rifare la procedura di gara avrebbe fatto perdere ancora mesi e pregiudicato il risultato finale". Da qui, ha aggiunto, "la scelta finale" a fine maggio "fu di fare quei verbali con i commissari supplenti e con data antecedente", ossia con la data del 17 maggio.

Nel processo, che vede imputati anche l'ex dg di Ilspa, Antonio Rognoni, e l'ex presidente della Mantovani spa, Piergiorgio Baita, per turbativa d'asta, Sala risponde di falso in concorso con l'ex manager Angelo Paris per la presunta retrodatazione di quei due verbali. Chiesa, davanti ai giudici della decima penale (Guidi-Minerva-Valori), ha spiegato che furono gli avvocati di Infrastrutture lombarde spa a rilevare il problema dell'incompatibilità dei due componenti della commissione che doveva assegnare l'appalto Piastra. "I legali - ha ricostruito il teste - dissero, però, che non si potevano sostituire perché la procedura di gara era già aperta e a questo punto uscì l'opzione di nominare dei commissari supplenti e poi risultò, però, che non si poteva fare dopo la seduta del 18 maggio", che aveva di fatto dato l'avvio alla procedura. E così "di fatto si intervenne per sanare l'errore di non aver già previsto dei supplenti, si annullò il verbale iniziale e se ne fece un altro con i supplenti con data antecedente".

Il pg gli ha chiesto: "Sa chi era presente quando vennero sottoscritti quei verbali di annullamento e nuova nomina?". Chiesa ha risposto: "Non lo so". Il pg ha fatto domande al teste anche su una telefonata del 31 maggio, quando sarebbero stati firmati i verbali, tra lui e Paris in cui si parlava di un "appuntamento con Sala per la firma". E Chiesa ha chiarito che "dicevo a Paris di non parlare al telefono perché non ritenevo la soluzione trovata appropriata". A Chiesa, poi, sono state anche fatte domande sul capitolo 'turbativa d'asta' e l'ex Rup ha spiegato che la Mantovani spa vinse la gara con un "ribasso eccessivo, molto elevato, del 42%, ma avevamo i giorni contati e ammettere una verifica di congruità avrebbe significato perdere un mese o due e poteva portare ad un'esclusione per anomalia dell'impresa o anche alla conferma, ma in ogni caso ci sarebbero stati ricorsi di altre imprese e quindi la mia proposta fu di procedere con l'aggiudicazione". Chiesa ha ricordato, infine, che "prima dell'aggiudicazione ci fu un incontro tra Sala, Baita e Rognoni e da quell'incontro ci fu il via libera". 

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