Ruby Ter, la Procura chiede un rinvio ma i giudici dicono no: a settembre si torna in aula

La Procura di Milano voleva attendere gennaio, nell'ipotesi che nel frattempo altri filoni d'inchiesta potessero venire riuniti nello stesso processo

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Milano, 3 luglio 2017 - Processo Ruby Ter, niente "rinvio lungo": si torna in aula a settembre. Lo hanno deciso i giudici respingendo la richiesta dalla Procura di Milano che avrebbe voluto un rinvio di sei mesi per il processo, prima diviso in due filoni e oggi riunificato, sul caso Ruby Ter che vede imputati Silvio Berlusconi e altre 23 persone, tra cui la stessa Karima El Marhoug. La procura aveva motivato l'istanza con la probabilità di una riunione a questo procedimento anche di altre tranche dell'inchiesta e con la necessità di celebrare un "processo solo e non più 'cloni' dello stesso processo".

I giudici, però, hanno deciso di aggiornare il dibattimento al prossimo 11 settembre e non a gennaio come chiedevano i pm, perché già per quella data si dovrebbe sapere quale sarà il destino degli altri filoni. Il 13 luglio si terrà infatti a Pescara un'udienza preliminare che vede imputati l'ex premier e Miriam Loddo. I pm hanno chiesto che gli atti tornino a Milano per competenza territoriale in relazione agli ultimi versamenti effettuati da Berlusconi. Sono già tornati a Milano, invece, gli atti da Monza e Treviso sul leader di Forza Italia e tre ragazze, ma la difesa di Berlusconi ha presentato ricorso in Cassazione (l'udienza è in programma il 14 luglio).

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