Caso mensa dei poveri, i pm insistono: "Processate Lara Comi e altri 80"

All’udienza con 102 imputati in aula Fiera al Portello la Procura ha ribadito la richiesta. Il gip Imarisio deciderà a luglio

 Lara Comi

Lara Comi

La Procura insiste per mandare a giudizio tutti quelli che hanno scelto in rito ordinario. Il maxi processo “Mensa dei poveri“ con 102 imputati è ancora in fase di udienza preliminare nell’aula Fiera al Portello. E per circa 80 di loro ieri i pm Silvia Bonardi e Luigi Furno hanno insistito per il rinvio a giudizio. Del gruppone fanno parte anche l’ex eurodeputata di Forza Italia Lara Comi, l’ex vicecoordinatore lombardo azzurro ed ex consigliere comunale milanese Pietro Tatarella, il consigliere lombardo e collega di partito Fabio

Altitonante e il patron della Tigros Paolo Orrigoni. Dopo la parola all’accusa hanno già cominciato a parlare le difese, ma il giudice Natalia Imarisio deciderà solo in una dellle udienze già fissate per luglio.

Il processo è quello sul "sistema" di mazzette, appalti e nomine pilotate e finanziamenti illeciti che ha visto come protagonista principale l’ex coordinatore di Forza Italia a Varese Nino Caianiello, ritenuto il "burattinaio" e il "manovratore" di tutto il meccanismo. Caianiello è nel gruppo di quelli che hanno chiesto di patteggiare e che ricomprende anche gli undici che già si vedere respingere un’istanza analoga nel corso delle indagini preliminari, nell’autunno di due anni fa, dall’ex gip Maria Vicidomini che aveva ritenuto incongrue le pene tra da 1 anno e 8 mesi e 3 anni concordate con la Procura.

Per Caianiello la pena concordata con la Procura è di 4 anni e 10 mesi e tra chi ha chiesto di uscire di scena patteggiando c’è anche l’attuale deputato azzurro Diego Sozzani. Anche per i riti alternativi (comprese alcune istanze di “abbreviato“) la decisione del giudice arriverà il mese prossimo. Tra le parti civili ammesse al processo dal gip Imarisio ci sono i comuni di Milano e Gallarate, l’Amsa, Accam spa e Afol Metropolitana, quest’ultima per il coinvolgimento dell’ex dg Giuseppe Zingale, che era tra gli arrestati di due anni fa.

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