Priorità ai ragazzi non ai nodi di palazzo

Giovedì si riunisce il Consiglio d’istituto della scuola di via Vivaio. Il tema del trasloco non è più all’ordine del giorno, ma resta centrale. "Abbiamo avuto la sensazione che il Comune ha impostato il problema della sede della Vivaio partendo dai propri problemi (siano essi politici, immobiliari, di budget o altro) – dice Stefano Alderighi, consigliere di istituto e uno dei genitori che promuove la causa antidiscriminatoria –. Nonostante la narrazione del Comune, le famiglie non sono affatto pregiudizialmente contrarie a qualunque trasferimento, ma ritengono che il tema vada affrontato da una diversa prospettiva: quella dei ragazzi, in particolare quelli più fragili, nella convinzione che sia questo l’ordine di priorità giusto".

"Può darsi che il plesso di via d’Annunzio risolva i problemi del Comune – conclude Alderighi – ma non risolve quelli della comunità educanda della Vivaio e, quanto alla parte più fragile, non solo non risolve i problemi, ma li aggrava. Dispiace moltissimo che i tentativi fatti per trovare un dialogo con il Comune siano andati a vuoto e che la strada giudiziaria sia l’unica rimasta".

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