Primario arrestato, a processo per lesioni e corruzione

Rinviati a giudizio anche agente e dipendente di una multinazionale fornitrice di protesi. L'ortopedico si difende: "Le intercettazioni? Chiacchiere da bar"

L’ex primario del Cto-Pini, Norberto Confalonieri, 64 anni

L’ex primario del Cto-Pini, Norberto Confalonieri, 64 anni

Milano, 19 marzo 2018 - È stato mandato a processo Norberto Confalonieri, l'ex primario del Cto-Gaetano Pini, tra gli imputati a Milano per la vicenda della presunta sponsorizzazione di protesi in cambio di tangenti e sospetti danni fisici su tre pazienti. Lo ha deciso il gup Laura Marchiondelli che, oltre a rinviare a giudizio il medico con altre due persone, ha assolto i dipendenti della multinazionale, accusati anche loro di corruzione con la formula perché "il fatto non sussiste" e processati con rito abbreviato.  Il prossimo 6 giugno, davanti alla quarta sezione del Tribunale, si aprirà quindi il processo per l'ortopedico e solo per un agente di commercio e una dipendente dell'altra multinazionale fornitrice di protesi. I tre rispondono di corruzione e Confalonieri, arrestato nel marzo dell'anno scorso ed ora libero, anche di lesioni. 

Secondo l'accusa Norberto Confalonieri avrebbe causato lesioni (due colpose e una dolosa) ai danni di tre persone finite sotto i suoi ferri. Nella ricostruzione del procuratore aggiunto Eugenio Fusco, titolare dell'inchiesta, il primario avrebbe inoltre incassato denaro, quasi 19mila euro, e altre utilità per favorire l'acquisto di circa 360 protesi di due multinazionali sanitarie, che avrebbe poi impiantato ai pazienti provocando danni fisici a tre di loro. In particolare, inquirenti e investigatori hanno contestato a Confalonieri di avere causato, durante le operazioni chirurgiche, lesioni dolose ad una donna di 91 anni e lesioni colpose ad altri due pazienti.

Dagli atti dell'indagine, condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Gdf, erano emerse intercettazioni "choc" nelle quali il luminare di ortopedia parlava anche di un femore rotto ad un'anziana per  "allenarsi" in vista di un intervento in regime privato e il gip nell'ordinanza di custodia cautelare aveva sottolineato che il suo "modus operandi (...) sembra porsi in netto contrasto con i principi di etica medica". Accuse da cui, però, il primario si era difeso già nell'interrogatorio davanti al gip dopo l'arresto sostenendo di non essere "né un mostro né un money maker" e che quelle intercettate erano solo "chiacchiere da bar, goliardiche".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro