Scuole primarie bilingue a Milano, eccellenza a rischio. Sos anti-burocrazia dei genitori

Fin dalla prima elementare scienze e geografia in lingua straniera, oltre alle lezioni col British Council. "I risultati sono straordinari, che senso ha far finire tutto questo?"

Una scuola primaria (Foto archivio)

Una scuola primaria (Foto archivio)

Milano -  Bambini delle elementari che studiano in inglese persino scienze e geografia dal prossimo anno scolastico potrebbero non farlo più. "Il progetto Bei ( Bilingual Education Italian), un’autentica eccellenza della scuola pubblica, rischia di morire. I corsi probabilmente non verranno riattivati a settembre. E non per mancanza di fondi, ma unicamente per questioni burocratiche" denuncia Lucia Alessi, madre milanese di tre bimbi, che ha pure lanciato una petizione su Change.org. Cominciato nel 2010 come sperimentazione in 6 scuole pubbliche della Lombardia, in collaborazione con il British Council, l’istruzione bilingue alle primarie è dal 2015 portata avanti come progetto in alcune scuole "con evidenti difficoltà di ricerca del personale. Attualmente è presente in una scuola di Como, in una primaria in Brianza, e a Milano, oltre all’istituto comprensivo Diaz, ne è coinvolto il comprensivo Ciresola di viale Brianza e via Venini, con quattro sezioni in totale. Ed è proprio qui che studiano i miei due figli, di 8 e 10 anni. Sin dalla prima seguono scienze e geografia in inglese, oltre alle lezioni di inglese. I risultati sono straordinari: conoscono la lingua straniera meglio di certi adulti, spiegandomi persino cos’è la fotosintesi clorofilliana in inglese…".

Il genitore avrebbe voluto che anche il più piccolo di casa che il prossimo settembre inizia le elementari proseguisse su questa strada bilingue ma "durante l’Open Day – rivela Alessi - è emerso che la scuola non può garantire per il prossimo anno scolastico la continuazione del progetto perché il numero di insegnanti abilitati per il Bei e in organico alle scuole Bei risulta insufficiente. Finora l’ufficio scolastico regionale era riuscito a metterci una pezza ma per settembre per via di trasferimenti e pensionamenti c’è il rischio di non riuscire a ricoprire i posti, soprattutto per le prime classi". La madre si rivolge all’Ufficio Scolastico Territoriale della Lombardia e al Ministero dell’Istruzione e del Merito "per garantire già ora che siano disponibili quei pochi insegnanti che mancano per avviare il Bei a settembre 2023 alla Ciresola, considerando che le iscrizioni per le prime classi sono a gennaio, e rendere il progetto una sperimentazione nazionale". La dirigente scolastica dell’istituto Ciresola, Anna Polliani, spiega però che le difficoltà sul personale docente "non sono una novità" e altresì che "affrontare la questione oggi è prematuro perché l’ufficio scolastico non può prendere impegni ora per il prossimo anno scolastico, dal momento che il Ministero non ha ancora stabilito l’organico".

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro