Prima della Scala, tutti gli schermi dello spettacolo: ecco dove vedere Tosca gratis

L’opera “diffusa" in 38 collegamenti in diretta: dalla Galleria a teatri, ospedali, carceri. E nel passante

In Galleria il maxischermo per vedere la Prima della Scala

In Galleria il maxischermo per vedere la Prima della Scala

Milano, 7 dicembre 2019 - La Tosca, stasera, non si vede solo alla Scala. Anche quest’anno la Prima del Piermarini è «diffusa», con trentotto proiezioni, quasi tutte gratis con ingresso fino a esaurimento posti, sparpagliate tra il centro e le periferie per assistere in diretta alla versione Chailly-Livermore-Netrebko dell’opera pucciniana che già da una settimana suona dagli altoparlanti dei mezzanini del metrò. È un grande ventaglio di possibilità che abbraccia quartieri, situazioni, generazioni: dal conservatorio Verdi al mercato comunale Ferrara del Corvetto; dal tradizionale, ormai, maxischermo in Galleria Vittorio Emanuele a quelli allestiti nella stazione del passante a Porta Vittoria e al terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa (che è a Varese tecnicamente).

La Tosca farà poi il giro di cinema e teatri, dal centralissimo Dal Verme all’Edi/Barrio’s della Barona, un perimetro segnato all’estremo Ovest della metropoli dallo Spazio 89 di via Fratelli Zoia, all’estremo Est dal Delfino al quartiere Forlanini, a Nord dal Mic della Bicocca. Ma la Prima la vedranno in diretta anche all’ospedale Niguarda, e nel reparto per post-acuti senza dimora di Progetto Arca a Quarto Oggiaro; nell’auditorium del Pio Albergo Trivulzio e al Muba, Museo dei bambini. La vedranno, com’è pure tradizione, i detenuti a San Vittore, e nel teatro del minorile Beccaria; a Casa Chiaravalle, che è il più grosso bene confiscato alla criminalità organizzata e restituito alla società civile in Lombardia, e a Casa Jannacci e al centro d’accoglienza di via Mambretti, che sono per chi una casa non ce l’ha. A Casa Vidas, che è un hospice, alla comunità Oklahoma per ragazzi in difficoltà, e in altri sette posti la Tosca sarà anche preceduta da una guida all’ascolto curata dall’Accademia della Scala.

E fin qui siamo alle proiezioni pubbliche (l’elenco completo lo trovate su www.edison.it/it/prima-diffusa, il sito dell’iniziativa organizzata dal Comune con Edison che ha già diffuso una cinquantina di eventi di preparazione sin dal mese di novembre), perché c’è anche il piccolo schermo: Tosca sarà trasmessa in diretta su Rai 1 e Rai Play (le differite poi andranno su Rai 5, e fuori dall’Italia in Svizzera, Giappone, Corea e Russia), oltre che nei Paesi francofoni e di lingua tedesca attraverso il circuito Arte/ZDF, dalla televisione in Grecia, Portogallo, Ungheria e Repubblica Ceca e nei cinema anche in Svizzera, in Spagna, nel Regno Unito, in Norvegia e in Finlandia, fino all’Australia e al Sud America (questi ultimi in differita, anche per ragioni di fuso). L’Attila l’anno scorso (firmato anch’esso da Livermore) e l’Andrea Chénier (che nel 2017 schierava gli stessi Anna Netrebko e Luca Salsi) toccarono i due milioni di spettatori con uno share sopra il 10%, ma il record da battere è quello della Madama Butterfly, che all’apertura della stagione scaligera del 2016 totalizzò l’ascolto più alto della storia dell’opera lirica sulla televisione italiana, con una media di 2 milioni 600 mila spettatori e il 13,48% di share. Dopo due anni di titoli più “di nicchia“, la popolarissima Tosca può sfidare il primato dell’altrettanto eroina pucciniana Cio Cio-san. 

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