Prima della Scala: Milano si prepara al 'Boris Godunov', opera russa di Musorgskij

Tutto pronto per l'attesissimo evento del 7 dicembre, giorno di Sant'Ambrogio. La serata segna una forte presenza istituzionale che include le massime cariche dello Stato, della Regione e della Città

Prima della Scala 2021

Prima della Scala 2021

Milano, 6 dicembre 2022 - E' conto alla rovescia: domani, mercoledì 7 dicembre, giorno di Sant'Ambrogio, al Teatro alla Scala andrà in scena la Prima che inaugurerà la stagione 2022/2023. Quest'anno, la Scala ha scelto un’opera russa, 'Boris Godunov', dramma musicale popolare in un prologo e tre atti su libretto di Modest Petrovič Musorgskij (versione 1869) diretto da Riccardo Chailly con la regia di Kasper Holten e IldarAbdrazakov nel ruolo eponimo. Sarà la 25esima rappresentazione scaligera del capolavoro russo. Le scenografie sono state disegnate da Es Devlin, Ida Marie Ellekilde firma i costumi e Luke Halls i video, mentre le luci sono di Jonas Bǿgh. La serata di Sant’Ambrogio segna una forte presenza istituzionale che include le massime cariche dello Stato, della Regione e della Città. Lo spettacolo inizierà alle 18, Rai1 trasmette in diretta cominciando le presentazioni dalle 17:45 e le porte del Teatro si aprono alle 16:30. A Milano è possibile assistere all'opera in luoghi sparsi nel vari Municipi cittadini grazie alla 'Prima diffusa'

'Boris Gudanov'

'Boris Godunov' apre la Stagione scaligera per la seconda volta dopo la memorabile edizione diretta da Claudio Abbado nel 1979 con la regia di Juri Ljubimov. Una vicenda cupa e attuale che riecheggia l'argomento del Macbeth verdiano con cui il ha inaugurato la Stagione 2021/2022. Siamo nel 1598: morto lo zar Fëdor, guardie e sacerdoti esortano il popolo a pregare perché il boiardo Boris Godunov accetti di ascendere al trono. Infine l'incoronazione ha luogo nella piazza delle cattedrali del Cremlino in un'imponente cerimonia turbata però da alcuni disordini. In una cella del monastero di Čudov l'anziano monaco Pimen sta per terminare la sua cronaca delle vicende della Russia. La cronaca riporterà la verità sull'assassinio dello zarevič Dimitri, legittimo erede al trono, perpetrato su ordine di Boris. Pimen narra il delitto al novizio Grigorij, che avendo la stessa età dello zarevič risolve di farsi passare per lui guidare una rivolta contro Boris per impossessarsi del trono. Grigorij ripara in Polonia evitando l'arresto attraversando la frontiera con la Lituania. Le ultime scene narrano fatti accaduti nel 1604: i figli di Boris, Xenia e Fëdor sono cresciuti; lo zar governa ormai un paese stremato dalla carestia in cui il malcontento serpeggia tra il popolo e si moltiplicano le voci sul regicidio commesso, mentre alle frontiere premono le forze ribelli guidate da Grigorij. Perseguitato dal fantasma dello zarevič, Boris Godunov perde il senno e muore dopo un'ultima esortazione al figlio Fëdor.

La versione primigenia, 1869

Titolo ricorrente delle stagioni scaligere fin dalla prima italiana del 1909 voluta da Arturo Toscanini (ma diretta da Edoardo Vitale), diretto tra gli altri dallo stesso Toscanini ma anche da Guarnieri, Votto, Gavazzeni e Gergiev, Boris Godunov apre la Stagione scaligera per la seconda volta dopo la memorabile edizione diretta da Claudio Abbado nel 1979 con la regia di Juri Ljubimov. La versione scelta è quella primigenia del 1869, che sgomentò i contemporanei per i tratti innovativi e realistici tanto dal punto di vista drammaturgico quanto da quello musicale e si concentra sul tema della colpa individuale e sulle sue inevitabili conseguenze.

Gli interpreti

Interpreti delle parti principali della grande opera lirica russa su colpa e solitudine del potere sono Ildar Abdrazakov nelle vesti del protagonista, lo zar di tutte le Russie, Ain Anger come Pimen, Stanislav Trofimov come Varlaam, Dmitry Golovnin come Grigorij Otrepev e Norbert Ernst come Šujskij, mentre Lilly Jørstad è Fëdor. Il Coro del Teatro alla Scala è diretto dal Maestro Alberto Malazzi.

Il Palco reale

A 24 ore dal sipario sulla Prima, è stata definita la composizione del Palco reale della Scala. Un compito tutt’altro che semplice in un anno che vedrà in teatro un vero e proprio parterre de rois, con pochissimi precedenti nel recente passato. Ecco chi si accomoderà sulle poltrone più prestigiose del Piermarini. Si parte ovviamente dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, che dodici mesi fa fu accolto dalla standing ovation del pubblico in sala e dalle richieste di "bis" per convincerlo a restare al Quirinale per il secondo mandato. C’è da scommettere che domani sera gli spettatori saluteranno con lo stesso affetto il presidente della Repubblica, che come sempre sarà accompagnato dalla figlia Laura. Al loro fianco troverà posto anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che con Mattarella parteciperà al mattino alla cerimonia in Bocconi per l’ex premier Mario Monti, che passerà ufficialmente le consegne al successore Andrea Sironi nel ruolo di presidente dell’ateneo di via Sarfatti. In Palco reale ci saranno pure la premier Giorgia Meloni, al debutto nel tempio della lirica insieme al compagno, il presidente del Senato Ignazio La Russa con la moglie, la vicepresidente della Corte Costituzionale Daria De Pretis con la figlia, il presidente della Regione Attilio Fontana con la figlia, il sindaco e presidente della Fondazione Giuseppe Sala con la compagna, il prefetto Renato Saccone con la moglie e il segretario generale della presidenza della Repubblica Ugo Zampetti. Fuori dal Palco reale i ministri Gennaro Sangiuliano (Cultura), Adolfo Urso (Imprese e made in Italy) e Maria Elisabetta Alberti Casellati (Riforme istituzionali e semplificazione normativa): il primo dovrebbe accomodarsi in un palco vicino a quello Reale, gli altri due in platea. 

Gli ospiti

Tra le numerose personalità del mondo della politica, dell’imprenditoria e della società milanese spiccano quest’anno alcuni esponenti del mondo del cinema: il regista Luca Guadagnino e gli attori Stefano Accorsi, Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco. Il Teatro ha voluto sottolineare l’emergere nel Corpo di Ballo di nuove personalità ormai note al grande pubblico invitando alla Prima i suoi Primi Ballerini. Ci saranno Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, Martina Arduino e Marco Agostino, e Alice Mariani, prima ballerina da pochi mesi - oltre all’étoile Roberto Bolle, sempre presente alle Prime, e a Beppe Menegatti. Tra i rappresentanti della cultura ci saranno lo scrittore Alessandro Baricco, gli slavisti Fausto Malcovati e Cesare De Michelis, l’editore Luca Formenton (il Saggiatore), il CEO di Adelphi Roberto Colaianni, il Sovrintendete della Pinacoteca di Brera James Bradburne, gli architetti Stefano Boeri, presidente della Triennale, Mario Botta e Italo Rota. Il mondo del Teatro sarà rappresentato dal direttore del Piccolo Claudio Longhi e dalla regista e direttrice del Franco Parenti Andrée Ruth Shammah, cui si aggiunge la scenografa Margherita Palli. Per la Rai saranno in sala il Presidente Marinella Soldi e l’AD Carlo Fuortes; tra gli ospiti anche il Presidente dell’Università Bocconi Mario Monti insieme al suo successore Andrea Sironi, l’Ambasciatore Sergio Romano, il Presidente del VIDAS Ferruccio De Bortoli e la giornalista Natalia Aspesi. Particolarmente densa la presenza di Sovrintendenti delle istituzioni musicali europee: Alexander Neef dell’Opéra di Parigi, Joan Matabosch del Real di Madrid, Elisabeth Sobotka, designata alla Staatsoper di Berlino dal 2024, Valenti Oviedo del Liceu di Barcellona, Thomas Angyan storico direttore artistico del Musikverein. Tra gli italiani Alexander Pereira del Maggio Musicale, Fortunato Ortombina della Fenice, Michele dall’Ongaro di Santa Cecilia, Claudio Orazi del Carlo Felice, Fulvio Macciardi del Comunale di Bologna oltre al già Sovrintendente della Scala Carlo Fontana.

La Prima diffusa

Tra i tanti luoghi in citta' nei quali si potra' assistere alla Prima, con l'iniziativa 'Prima diffusa', il piu' 'affollato' e ambito e' senza dubbio l'Ottagono in Galleria Vittorio Emanuele. Meta perfetta per chi vuole respirare l'atmosfera del piu' grande evento culturale italiano: l'Ottagono e' a pochi metri dall'ingresso del Piermarini. Qui, torna, dopo due anni di assenza forzata a causa del distanziamento imposto dal Covid, il maxi schermo per la diretta. Tutto gratuitamente. Grazie alla collaborazione tra Comune di Milano, Scala e Edison l'opera che inaugura la stagione arrivera' in tutta la citta' e anche oltre: sara' proiettata in 32 sedi nei nove municipi e - novita' di questa edizione - in tre spazi nell'area metropolitana. A disposizione in totale, ci sono 10mila posti nelle diverse sedi, per favorire un grande progetto di inclusione culturale sul territorio e nei luoghi dove la cultura spesso fatica ad arrivare, come le case di accoglienza e le carceri, dove e' necessaria la prenotazione.

Dove vederla in tv

La Rai seguirà la Prima della Scala. Undici telecamere in alta definizione, 45 microfoni nella buca d’orchestra e in palcoscenico, 15 radiomicrofoni dedicati ai solisti. Un gruppo di lavoro di 50 persone tra cameraman, microfonisti, tecnici audio e video. La preparazione della Rai vede lo staff di regia seguire fin dalle prime prove la messa in scena dello spettacolo, con un numero crescente di addetti a lavorare nelle due settimane precedenti il debutto. 'Boris Godunov' sarà proposto da Rai cultura in diretta in esclusiva su Rai 1 il 7 dicembre a partire dalle 17.45. Lo spettacolo, con la regia televisiva di Arnalda Canali, sarà trasmesso in diretta anche su Radio 3, su Rai 1 HD canale 501 e su RaiPlay, dove potrà essere visto per 15 giorni dopo la prima. Tre ore di trasmissione, complete di sottotitoli. Oltre a trasmettere l’opera, la Rai racconterà anche ciò che accade attorno allo spettacolo. Su Rai 1 Milly Carlucci e Bruno Vespa, con collegamenti di Serena Scorzoni dal foyer, condurranno la diretta televisiva incontrando, prima dell’inizio e durante l’intervallo, i protagonisti e gli ospiti presenti.

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