Prima della Scala tra proteste e mondanità: piazza blindata con lo spettro dei No vax

Il 7 dicembre i controlli saranno rinforzati, in vista della contestazione della Cub e con possibili cortei non autorizzati dei contrati al vaccino Covid

Piazza Scala blindata per la Prima

Piazza Scala blindata per la Prima

Milano, 6 dicembre 2021 - Tutto pronto per la Prima della Scala, domani, martedì 7 dicembre. In scena 'Macbeth' di Giuseppe Verdi. Un evento che mette insieme musica e cultura ma anche moda e costume, che spesso, negli anni, sono andate di pari passo con polemiche e contestazioni all'esterno del teatro. E si prepara ad essere così anche quest'anno, il giorno di Sant'Ambrogio: i controlli saranno rinforzati nell'area di piazza della Scala e del Duomo, in vista della contestazione della Cub e con lo spettro di proteste o cortei no vax non autorizzati. "La Cub chiama alla protesta i cittadini e i lavoratori di tutte le categorie, nel giorno in cui Milano si mette in vetrina e si fa bella", ha annunciato il sindacato dando appuntamento in piazza della Scala alle ore 15.

Tuttavia, il prefetto di Milano, Renato Saccone ha voluto rassicurare sul clima che si respirerà all'esterno del teatro, sottolineando che non ci sono al momento "segnali particolari" di criticità e tensioni in occasione della Prima. "Ci sono stati anni difficili - ha sottolineato - ma la Prima della Scala c'è da tanti anni e si fa riferimento a un'esperienza consolidata. Inoltre è l'ultima Prima del presidente della Repubblica ed è un momento importante per Milano". Le prime contestazioni meneghine il giorno di Sant'Ambrogio sono datate fine anni Sessanta, dove si contrapponevano la Milano ricca e i giovani della Statale, con Mario Capanna - correva il 1968 - che usava lanciare uova e vernice contro gli ospiti. Col tempo, anche per via della presenza dei rappresentati delle istituzioni, dal sindaco di Milano al presidente della Repubblica, la Prima è diventata un'occasione per prendere di mira i leader di governo e della politica.

Ma la Prima della Scala per Milano è anche la serata della mondanità variegata che per una sera si riunisce a teatro, sfidandosi a colpi di abiti sontuosi, gioielli, papillon e tacchi a spillo. Quest'anno c'è da scommettere che si tornerà a presenziare in grande stile, con le signore della Milano bene pronte a tutto pur di spiccare tra velluti, paillettes, cristalli e mise scenografiche, nonostante le limitazioni legate all'introduzione del green pass. La tradizione del vestirsi per andare alla Scala è iniziata nel 1951, ossia da quando la serata della Prima si tenne per la prima volta il 7 dicembre, giorno di Sant'Ambrogio. Da allora pellicce e bel canto si sono legate a doppio filo. Oltre alle divine Maria Callas, Renata Tebaldi, Carla Fracci, anche dame, principesse, contesse e stelle del cinema erano solite darsi appuntamento nel foyer del Piermarini, spesso ricoperte da monili preziosi. Come Liz Taylor e Richard Burton, che parteciparono a una Prima nel 1972, lei con cascata di perle al collo e turbante, lui con il maglione sotto la giacca. Nel corso del tempo il teatro ha visto di tutto: dalla protesta degli animalisti al seno nudo di Marina Ripa di Meana, fino al mantello rosso fuoco di Alfonso Signorini e a uno dei look memorabili di due anni fa, con il medico estetico milanese Dvora Ancona, fasciata in un abito di Antonio Riva illuminato da 1.000 luci led.