Prima della Scala: palco reale vuoto, posti d'onore per quattro terremotati

La crisi di Governo si fa sentire: il presidente Mattarella e i ministri rimangono a Roma

Prima della Scala, il palco reale (Foto d'archivio)

Prima della Scala, il palco reale (Foto d'archivio)

Milano, 7 dicembre 2016 - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non sarà alla Prima della Scala di stasera. Il trionfo del «no» al referendum sulla riforma costituzionale e la successiva crisi di Governo avevano messo in dubbio sin da domenica notte la presenza del Capo dello Stato a Sant’Ambrogio, ma fino al primo pomeriggio di ieri tutti gli impegni risultavano confermati. Prova ne è il fatto che in mattinata gli addetti al cerimoniale hanno regolarmente svolto i sopralluoghi in tutte le location che Mattarella e la figlia Laura avrebbero dovuto visitare dopo il suo arrivo alle 10 all’aeroporto di Linate: l’Istituto a custodia attenuata per le detenute madri (Icam) di via Macedonio Melloni, la sede della «Comunità Nuova» di don Gino Rigoldi in via Mengoni a Bisceglie, il secondo piano del centro «Santa Maria Nascente» della Fondazione Don Gnocchi in via Capecelatro e una mostra in Triennale. Tutti appuntamenti concentrati le 10.30 e le 15, prima del red carpet del Piermarini alle 17.30.

Tutti appuntamenti cancellati a seguito dell’accelerazione sul voto di fiducia alla Legge di Stabilità, che a sua volta porterà alle immediate dimissioni del Governo Renzi e all’avvio al Quirinale, forse già da domani, delle consultazioni con i partiti di maggioranza e opposizione finalizzate alla formazione di un nuovo esecutivo. Un momento politico-istituzionale delicatissimo, che Mattarella vuole comprensibilmente seguire da vicino. Niente debutto al Piermarini, quindi. E per il secondo anno consecutivo il Presidente è costretto a dare forfait: nel 2015, per chi non lo ricordi, era rimasto a Roma perché l’indomani avrebbe dovuto partecipare all’apertura del Giubileo della Misericordia nella Capitale. Sarà per il 2017, a meno di altri imprevisti. Come lui, pure il presidente del Senato Piero Grasso e i due ministri annunciati al Piermarini – dal titolare dell’Economia Pier Carlo Padoan a quello dei Beni culturali Dario Franceschini – hanno dovuto rinunciare alla serata di gala, impegnati sul fronte Finanziaria. Palco reale «orfano» dei massimi rappresentanti istituzionali. Ci saranno, invece, il prefetto Alessandro Marangoni, il sindaco-presidente della Scala Giuseppe Sala (al primo 7 dicembre da padrone di casa) e il governatore della Regione Roberto Maroni. Al loro fianco, sorpresa dell’ultima ora, quattro abitanti delle zone terremorate di Abruzzo e Lazio, in particolare due da Arquata del Tronto e due da Accumoli: invitati dal Comune, parteciperanno pure alla cena alla Società del Giardino. Pur senza la prima e la seconda carica dello Stato, sarà comunque ricco il parterre di ospiti: dall’ex re di Spagna Juan Carlos I all’ex presidente del Sudafrica Frederik Willem de Klerk, fino all’ambasciatore del Giappone Kazuyoshi Umemoto.

Grandi nomi pure dal mondo della cultura e dello spettacolo: in prima fila i ballerini Roberto Bolle e Carla Fracci, l’attore ex 007 Roger Moore, il capo del Bolshoi Vladimir Urin, il responsabile del Barbican Centre di Londra Nicholas Kenyon e il sovrintendente del Musikverein di Vienna Thomas Angyan; assente il regista Gabriele Salvatores, che ha già assistito alla rappresentazione del capolavoro pucciniano in occasione dell’Anteprima giovani e che tornerà al Piermarini a inizio 2017 per allestire la Gazza ladra di Gioacchino Rossini. L’altra Prima andrà in scena, com’è ormai tradizione, a San Vittore: nella rotonda centrale della casa circondariale prenderanno posto l’ex sindaco Giuliano Pisapia e la moglie Cinzia Sasso, il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore e il presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio.

nicola.palma@ilgiorno.net

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