"Prima prova promossa alla faccia della Dad"

Dai Rolling Stones portafortuna al Covid, con l’incubo suppletive in solitaria

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di Simona Ballatore

Per mesi si sono scagliati contro il ritorno delle prove scritte, ma quando hanno letto le tracce della prima prova non solo hanno tirato un sospiro di sollievo, ma hanno promosso a pieni voti il ritorno del tema. "Non sarebbe stata una maturità “vera“ senza", si lasciano scappare dopo aver consegnato i fogli protocollo e chiudendo il dizionario nello zaino. Gli esami di Stato a Milano si sono aperti con il saluto e l’incoraggiamento della direttrice dell’ufficio scolastico regionale Augusta Celada, in visita al liceo Tenca prima dell’apertura delle buste. Rito riconquistato tra ventilatori e ventagli di fortuna che hanno ricordato ai commissari più storici proprio la bollente “maturità del 2003”, l’annata che ora si trovano davanti agli occhi (ripetenti ed eccezioni a parte).

C’è chi esce alle 11.51, all’apertura della prima “finestra“, e chi utilizza tutte e sei le ore a disposizione. Lorenzo Gaudimundo il primo a chiudersi la porta alle spalle “Satisfaction“ l’ha ottenuta sì. "La notte prima degli esami l’ho passata al concerto dei Rolling Stones – racconta –, mi hanno portato fortuna. Così anche se mi piaceva molto la traccia su Liliana Segre ho pensato fosse un segnale: ho optato per la musicofilia. Il potere della musica e dei grandi concerti, che tanto mi sono mancati in questi anni. E mi piacerebbe anche lavorarci nella musica". Daniele Pettine lo ha seguito a ruota: "Ho scelto la traccia su Liliana Segre – spiega –, è sempre stata importante per me, per i suoi messaggi". Nelly Jaramba ha scelto la musica: "Mi piacevano tutti i temi, ma è quello che mi ha ispirato di più, sono partita da un evento storico, dalla musica come appiglio durante la schiavitù dei neri per poi arrivare ai giorni d’oggi, al suo ruolo nella meditazione, nella preghiera, nella concentrazione. Le onde binaurali le uso anch’io mentre studio". Tra i primi a uscire dal classico Carducci c’è Margherita Brasca: ha scelto la traccia di attualità sul Covid. "Perché l’ho vissuto due volte, a distanza di sei mesi, e l’ho avuto pure il giorno del mio compleanno", confessa. Impossibile liberarsene in questa maturità, tra mascherine su e giù, contagi tra i prof - con commissioni a caccia di sostituti last minute - e pure tra i ragazzi, costretti a rimandare gli esami alle ’prove suppletive’ del 6 e 7 luglio, in solitaria o quasi. "Praticamente la nostra commissione da interna è diventata esterna", spiega una quinta della Manzoni. Dove dopo aver digerito il tema è già ripartita l’ansia per la prova più temuta. All’indirizzo tecnico-economico saranno alle prese con Economia. "E come si fa dopo due anni di Dad? Non ci siamo esercitati abbastanza. Ci portiamo gli strascichi del Covid. Il tema è importantissimo, la seconda prova si sarebbe potuta evitare", il ritornello. Lo stesso che risuona per il latino, la matematica, le scienze umane e la logistica. A ciascuno il suo. E il fatto che la prova sia scritta dalla commissione non consola.

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