Prima della Scala, venti star e coro nei palchi

Si va delineando il cast della serata: una sfilata di stelle per la diretta televisiva. Massimo distanziamento per i cantanti del teatro

Il tenore tedesco Jonas Kaufmann probabilmente sarà tra i protagonisti della Prima

Il tenore tedesco Jonas Kaufmann probabilmente sarà tra i protagonisti della Prima

L’elenco delle star è ancora provvisorio, ma il numero complessivo dovrebbe avvicinarsi a venti. Non si alterneranno sul palco come fosse un Galà del bel canto, ma le esibizioni verranno inframezzate dalle parole di un presentatore e dai contributi degli altri corpi artistici del teatro, a cominciare dai ballerini. Sì, perché la Prima della Scala alternativa, in sostituzione della Lucia di Lammermoor cancellata dall’emergenza Covid, dovrà giocoforza adattarsi ai tempi della televisione e della diretta Rai: ritmo, rapidi cambi di inquadratura, introduzioni dei brani selezionati, riprese anche nelle parti del Piermarini che abitualmente non compaiono nella versione tv classica di Sant’Ambrogio.

Si tratta di uno show molto complicato da mettere in piedi. Bisogna innanzitutto stilare una lista definitiva dei cantanti e di conseguenza pianificarne l’arrivo nei giorni precedenti al 7 dicembre, con tutto quel che consegue in termini di viaggi e di ingresso nella “bolla“ di via Filodrammatici, per mutuare un termine ormai entrato nel gergo del mondo dello sport. Oltre a Lisette Oropesa e Juan Diego Flórez, protagonisti annunciati del capolavoro donizettiano, ci saranno quasi certamente Jonas Kaufmann, Francesco Meli e Vittorio Grigolo, nomi di primissimo piano della lirica internazionale. Non ci sarà, a meno di clamorose sorprese, la super stella Anna Netrebko, che quella sera sarà al Mariinski di San Pietroburgo per l’Onegin di Tchaikovsky (il sipario si alzerà alle 19, come comunicato sul sito del teatro russo). Si farà il possibile, invece, per far sì che anche i membri del coro possano partecipare alla serata, fortemente voluta dal sovrintendente Dominique Meyer (che ieri ha ricevuto da Parigi la notizia della scomparsa della madre) per lanciare un segnale di speranza al mondo e fare della Scala il centro della cultura globale.

Il focolaio tra i cantanti ha coinvolto 46 persone su 95 (nessuna ha sintomi gravi al momento), la maggior parte delle quali si sarebbe infettata nel le due settimane comprese tra il 9 e il 23 ottobre (i giorni in cui sono stati effettuati i controlli periodici). La speranza è che almeno alcuni dei coristi possano essere in teatro il 7 dicembre: in questo caso, prenderebbero posto nei palchi, l’ipotesi, per garantire il massimo distanziamento possibile e consentire loro di togliere la mascherina giusto il tempo dell’esibizione. Si vedrà. Intanto, dirigenza e rappresentanti dei lavoratori si sono confrontati ieri sul protocollo di sicurezza, per renderlo ancor più stringente e farsi trovare pronti alla ripartenza: oltre ai test bisettimanali, verranno utilizzati pure i tamponi rapidi per uno screening ancor più capillare.

 

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