Prete 'cecchino' spara ai piccioni: scatta l’allarme

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Sparare ai piccioni

Sparare ai piccioni

Milano,20 agosto 2017 - San Francesco predicava agli uccelli, un prete della chiesa San Paolo di piazza Caserta, periferia nord di Milano, spara ai piccioni con un fucile a pallini. È accaduto nel pomeriggio dell’11 agosto, quando un religioso straniero ospitato in parrocchia ha imbracciato l’arma, ha preso la mira e ha sparato a tre piccioni posati sul muro che divide la strada dal giardino della parrocchia. Due uccelli sono morti sul colpo, uno è rimasto ferito all’ala. Peccato che il prete “cecchino’’ abbia fatto il tiro a segno sui piccioni davanti agli occhi di due signore residenti nel quartiere, che hanno visto tutto da un balcone di un palazzo adiacente. E peccato per il religioso dal grilletto facile che una delle due signore, Roberta Braghi, sia la presidente milanese dell’associazione NoiAnimali e abbia segnalato «l’episodio di gravità inaudita» al capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi, ex garante degli animali in Comune, che ha subito denunciato il fatto alla Polizia locale.

Ma ripartiamo dal racconto della signora Braghi: «L’11 agosto, alle 17.45, ero a casa della mia amica Bruna, stavamo bevendo un caffè sul balcone che dà su via Sarzana, proprio di fronte al giardino dell’oratorio della Chiesa San Paolo. Abbiamo sentito degli spari provenire dal retro della Chiesa. Abbiamo guardato all’interno del giardino e visto un signore di circa 50 anni che sparava verso i piccioni posati sul muro perimetrale. Nei primi secondi pensavamo fosse solo una scacciacani, ma poi abbiamo visto un piccione cadere giù dal muro. Abbiamo subito urlato all’uomo di smetterla, ma questa persona ha continuato a sparare e poi si è nascosto dietro le piante del giardino e se n’è andato». Roberta e Bruna, subito dopo, sono scese in strada, hanno recuperato il piccione ferito e un piccione morto e sono andate a chiedere spiegazioni in parrocchia. Ma l’unica persona presente, un inserviente straniero, non è stata in grado di dire loro chi ci fosse in quel momento dentro la struttura.

«Siamo riuscite a parlare con don Gianluca, che abbiamo cercato per quattro giorni, solo il giorno di Ferragosto – continua la Braghi –. Non ci ha voluto dire il nome della persona che sparava, ma ha ammesso che è un prete straniero al quale ha detto di non usare più quel fucile. Sono rimasta allibita. Quella persona avrebbe potuto colpire anche qualche persona». L’azzurro Comazzi, ricevuta la segnalazione dalla residente del quartiere, si è attivato: «Ho denunciato subito l’episodio alla Polizia locale che spero possa risalire al responsabile. Sparare in mezzo ai palazzi è da criminali, i proiettili potevano colpire dei passanti, dei bambini presenti in oratorio. Ammazzare e ferire degli animali, poi, non solo è un reato ma denota una totale assenza di fede e di rispetto per ciò che ci circonda».

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