
La richiesta di spiegazioni all’ateneo è arrivata dai rappresentanti dell’Udu
Una cinquantina di operai sono stati stabilizzati, con contratti a tempo indeterminato fino al termine dei lavori. Restano da definire le posizioni di una quindicina di altri carprentieri con contratti a termine, mentre si attendono sviluppi dopo le denunce presentate da sindacati sul presunto caporalato emerso a metà dicembre nel cantiere per il Campus della Statale in costruzione a Mind, ex area Expo. Lavoratori egiziani di una delle imprese che si stanno occupando dei lavori in subappalto, all’epoca inquadrati con contratti a termine, sarebbero stati tenuti sotto ricatto e costretti a retrocedere una parte del loro stipendio a capisquadra connazionali. Episodi, emersi lo scorso 12 dicembre durante un’assemblea sindacale nei cantieri, che sono finiti anche sul tavolo della Prefettura.
L’intervento di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil ha consentito di mettere al riparo gli operai che hanno denunciato da possibili ritorsioni, ottenendo per la maggior parte l’assunzione a tempo indeterminato legata all’opera da parte dell’impresa edile esecutrice del subappalto (la società Racco, che si è sempre detta ignara delle presunte richieste illecite da parte dei capisquadra), ma per ora non ci sarebbero state altre evoluzioni: mentre i lavori per il Campus proseguono a pieno ritmo, tavoli e confronti sono ancora aperti. Una questione che è stata sollevata dai rappresentanti degli studenti anche in una delle ultime riunioni del Senato accademico, organo collegiale della Statale, estranea ai casi di caporalato ma committente dell’opera. "L’ateneo ha rassicurato sul fatto che un protocollo firmato con i sindacati potenzia le attività di controllo sugli appalti e di prevenzione di possibili illeciti – spiega Ivan Zeduri, coordinatore dell’Unione degli Universitari (Udu) di Milano –. Prendiamo atto degli impegni di fronte alla nostra richiesta di spiegazioni e siamo in contatto con la Fillea-Cgil per monitorare gli sviluppi di una vicenda preoccupante. Per noi la priorità, a Mind ma in generale in tutti gli appalti della Statale, è il rispetto dei diritti dei lavoratori, e di evitare lo sfruttamento che si nasconde nel sistema dei subappalti".
Andrea Gianni