NICOLA PALMA
Cronaca

Omicidio al torneo di calcetto, preso il branco dell’Alianza: "Volevano scappare"

Sei peruviani fermati dalla Mobile. La lite, le coltellate e la fuga del gruppo: usciamo tutti insieme

Adrian Yparraguirre Silva

di Nicola Palma

Uno aveva contattato un conoscente per procurarsi documenti falsi. Un altro aveva messo in vendita i mobili dell’appartamento. Un altro ancora aveva spento il telefono e si era rifugiato probabilmente a casa della madre. E gli ultimi due erano spariti nel nulla, pur dando mandato ai legali di chiamare la Questura per dare la disponibilità a essere interrogati. Strategie diverse per un unico obiettivo: evitare l’arresto, magari riparando in Spagna: "In giro si dice che se ne sta andando a Madrid come una canaglia", un post comparso su Facebook. Piani fiaccati sul nascere dagli agenti della Squadra mobile, che con un’indagine-lampo – che ha fatto leva pure sulla capillare mappatura del territorio garantita dai controlli di Upg e commissariato Villa San Giovanni – sono riusciti a individuare i sei presunti aggressori peruviani del trentottenne connazionale Adrian Yparraguirre Silva alias Tilin, ucciso sabato scorso in via del Ricordo 58, in zona Ponte Nuovo, per una lite tra ultrà delle due squadre più rappresentative di Lima, l’Universitario de Deportes e l’Alianza. Mercoledì gli specialisti della Omicidi, guidati dal dirigente Marco Calì e dal vice Alessandro Carmeli, hanno fermato il quarantaquattrenne Segundo Catalino Silva Linares detto Cata, il trentacinquenne Eluzay Angel Vasquez Argandona detto Angelito e il trentaseienne Jean Carlo Gabriel Cueva Herrera detto Matu Grone; nelle ore successive, braccati, si sono consegnati il ventinovenne Pablo Javier Gaya alias Pablito e il quarantunenne Marcelo Pedro Olivares Castillo alias Marcelo, mentre giovedì sera è stato ammanettato il quarantunenne Israel Jonathan Tordoya Isidro alias Negro Mama. L’accusa per tutti: omicidio aggravato in concorso.

La storia inizia alle 18.46, quando arriva la segnalazione di una rissa in corso al centro sportivo Agrisport e di un uomo a terra. Gli uomini della prima Volante vengono circondati da una cinquantina di persone che urlano disperate; alcune di loro aprono le portiere dell’auto e adagiano sui sedili posteriori il corpo insaguinato di Adrian. Vista la concitazione, i poliziotti spostano la macchina in via Ponte Nuovo e lì attendono l’arrivo dell’ambulanza: Tilin viene trasportato al Niguarda, ma alle 19.55 i medici ne dichiarano il decesso. Nel frattempo, gli investigatori della Mobile sono già in via del Ricordo: emerge che il delitto è andato in scena nel corso della Super League di Milano, un torneo di calcio a 5 con 16 squadre formate quasi esclusivamente da peruviani che vivono tra Lombardia e Liguria; un evento pubblicizzato sui social, con premi in denaro, musica, angolo bar e 200 spettatori. Attorno alle 18.45, alcuni supporter del club di calcio Alianza Lima e della squadra amatoriale Milano Grone (non invitati perché rissosi e violenti) hanno circondato e accoltellato Yparraguirre Silva, a sua volta ultrà dell’Universitario e fan della Garra Crema, che proprio in quei minuti si stava giocando la semifinale con lo Sporting Cristal. Molti dei presenti conoscono i balordi che hanno accerchiato Tilin: c’è chi elenca i soprannomi Marcelo, Cata, Angelito e Matu Grone, riconoscendoli senza ombra di dubbio nell’album fotografico della Mobile. Il motivo della lite? Nessuno sa spiegarlo con certezza: qualcuno riferisce che poco prima del match uno dei Milano Grone ha colpito alla testa un calciatore della Garra Crema, scatenando la reazione di Adrian. Nelle chat della comunità sudamericana circola un filmato, poi acquisito dalla polizia: si vede Tilin che si avventa contro un rivale con una sedia tra le mani e poi il raid brutale degli avversari, incastrati da abbigliamento e corporatura.

Un testimone spiega: "Dopo aver circondato Adrian, gli uomini hanno cominciato a colpirlo, non sono riuscito a capire chi l’abbia fatto tra tutti perché i colpi gli arrivavano da tutte le direzioni. Inizialmente pensavo fossero dei pugni, ma qualche istante dopo Adrian è caduto al suolo e mi è sembrato molto strano che un omone come lui potesse cadere per dei pugni. Ho deciso di intervenire per aiutarlo a rialzarsi, ma mi è passato davanti il ragazzo con indosso la maglietta verde acqua, il quale ha colpito Adrian con un coltello al petto, impugnando l’arma come se fosse una spada. Gli autori si sono subito allontanati". Angelito, in particolare, avrebbe urlato "Usciamo tutti insieme". La ricostruzione finale, condivisa dal pm Marina Petruzzella e dall’aggiunto Laura Pedio: Matu Grone ha colpito Adrian alle spalle, mentre Pablito e Negro Mama l’hanno trafitto a braccio destro e torace; Angelito, Marcelo e Cata lo hanno preso a calci e pugni. Tutti, la conclusione, hanno partecipato "alla cruenta aggressione", letale per il trentottenne.