Presidi e green pass, il nostro lavoro è aumentato

Due dirigenti a confronto sulle certificazioni. C’è chi dice che è un aggravio di impegni e chi organizza riunioni online anticontagio

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di Alessandra Zanardi

Obbligo di green pass sui luoghi di lavoro? Il provvedimento del Governo scatterà da domani, ma il settore della scuola è già rodato.

"È dal 1° settembre che docenti e personale Ata devono possedere la certificazione e vengono quindi eseguiti quotidiani controlli al riguardo", spiega Laura Lucia Corradini, preside del comprensivo Emanuela Lodi di Mediglia, un istituto con 1.210 iscritti e 180 tra docenti e personale di supporto. Qui il controllo dei certificati è delegato ai collaboratori scolastici. "È un aggravio di lavoro, una delle tante cose che, sull’onda della pandemia, sono finite in capo alle scuole - commenta la dirigente -. Però lo facciamo, e di buon grado, pur di contribuire a tenere aperto e non dover ricorrere nuovamente alla didattica a distanza". "Il personale attualmente in servizio non ha problemi di accesso alla scuola – prosegue Corradini –; se dietro eventuali assenze per malattia o aspettativa possano esserci motivi legati alla vaccinazione anti-Covid, non è dato sapere".

Per entrare nei plessi, il possesso del certificato è ora richiesto anche ai familiari degli alunni. "Le riunioni? Le facciamo online per non discriminare i genitori senza green pass, e anche per evitare affollamenti. Una modalità che abbiamo adottato, ad esempio, per la nomina dei rappresentanti di classe", racconta Giordana Mercuriali, al timone del comprensivo Paolo Frisi di Melegnano, 1.600 alunni e 250 tra docenti e personale Ata. "Allo stesso modo - continua -, per le pratiche burocratiche si cerca di dare assistenza anche a coloro che non possono entrare. Serve un modulo? Lo portiamo all’esterno del plesso, dove il genitore senza green pass rimane in attesa". Insomma, si cerca di fare di necessità virtù. Nell’istituto di Melegnano il controllo dei pass del personale avviene attraverso l’apposita piattaforma del ministero dell’Istruzione. "Era inevitabile che questo compito ricadesse sulle scuole - ancora Mercuriali -, ma non è l’aspetto più gravoso. La criticità maggiore, semmai, è sulle nomine dei docenti, che ancora non si sono chiuse, con la conseguenza che ci sono cattedre scoperte. E gli istituti, a differenza del passato, non possono procedere in autonomia". Un tema legato alla scuola è quello del trasporto, che riguarda soprattutto gli alunni delle superiori. C’è da chiedersi se le corse degli autobus saranno garantite, oppure se, con lo scattare dell’obbligo del green pass, eventuali assenze tra i conducenti potranno comportare disagi per i viaggiatori (studenti, ma non solo). Autoguidovie, una delle società di trasporto che operano nel Sud-Est Milanese, fa sapere che il provvedimento potrebbe "comportare non preventivabili assenze dal lavoro soprattutto del personale dedicato alla conduzione dei mezzi e pertanto impatto negativo sulla regolarità del servizio. Resta, d’altra parte, il massimo impegno dell’azienda per escludere o minimizzare questi impatti negativi sulla regolare prestazione dei servizi".

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