Presa a pugni in faccia per rubarle il Rolex

Donna minacciata con una pistola giocattolo. Quindici giorni di prognosi. A distanza di poche ore, rapine di cellulari in metropolitana e in un condominio

Migration

Presa a pugni per il Rolex Daytona che aveva al polso, da decine di migliaia di euro. La donna, di 30 anni, ha cercato di resistere fino all’ultimo ma si è dovuta arrendere quando i rapinatori l’hanno presa a pugni in faccia. È finita all’ospedale, rimediando 15 giorni di prognosi per le ferite e i traumi. I due banditi sono entrati in azione alle 18.30 di venerdì in corso Genova, aggredendo la trentenne dopo che aveva appena parcheggiato: si sono accostati a bordo strada con uno scooter e l’hanno minacciata con una pistola (giocattolo, come appurato in seguito). "Dacci subito l’orologio". Al suo rifiuto è scattato il pestaggio, finché non è finita a terra. In soccorso della giovane sono intervenuti prima il dipendente di un bar e poi una guardia giurata. I rapinatori, lasciato lo scooter, hanno cercato di fuggire a piedi. Uno di loro è riuscito a dileguarsi mentre l’altro, un italiano di 20 anni con precedenti per truffa, è stato bloccato dalla guardia giurata fino all’arrivo della polizia, intervenuta con una Volante dell’Ufficio prevenzione generale e una del commissariato Porta Genova, che lo ha arrestato per rapina aggravata in concorso e lesioni aggravate.

La trentenne è poi stata accompagnata all’ospedale San Raffaele. In manette è finito anche un diciottenne marocchino che poche ore prima (erano le 7.40 di venerdì) ha strappato di mano il cellulare a un quindicenne su un treno della metropolitana, all’altezza della fermata Lodi della linea gialla. In base a quanto emerso, dopo essersi impossessato del telefono è scappato fino ai tornelli, dove è stato bloccato da un agente di stazione Atm. La Polmetro ha poi arrestato il diciottenne per rapina impropria, resistenza e minacce a pubblico ufficiale. E non l’ha passata liscia neppure un tunisino di 22 anni che nel pomeriggio ha rubato il telefono a una donna, custode in un condominio di viale Gran Sasso: mentre la signora sistemava i bidoni dell’immondizia, lui si è intrufolato nel gabbiotto e ha arraffato il cellulare insieme ad alcuni pacchi postali. Ma il marito della signora, un poliziotto di 43 anni in quel momento libero dal servizio, è riuscito a localizzare il telefono a Molino Dorino e ha raggiunto il malvivente che nel frattempo aveva raggiunto il capolinea del bus 80.

Al suo arrivo l’uomo stava litigando con tre adolescenti, di 14 e 15 anni, che lo accusavano di aver rubato anche i loro telefoni. Il poliziotto ha composto il numero del cellulare della moglie, che ha squillato nella tasca del tunisino: così è stato arrestato per rapina, furto in abitazione, ricettazione e tentata rapina.

Marianna Vazzana

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro