A Roma la crisi di Cnh Fpt Industrial: l’azienda conferma la chiusura

E i sindacati dello stabilimento di Pregnana Milanese chiedono che il trasferimento slitti di sei mesi

Roberta Turi (Fiom Cgil) con i lavoratori fuori dallo stabilimento di Pregnana

Roberta Turi (Fiom Cgil) con i lavoratori fuori dallo stabilimento di Pregnana

Pregnana Milanese (Milano), 21 dicembre 2019 -  L’azienda conferma la chiusura dello stabilimento Cnh Fpt Industrial di Pregnana Milanese e alcune proposte per gestire gli esuberi. Regione Lombardia mette sul tavolo della trattativa un’ipotesi alternativa, ovvero trovare un soggetto industriale interessato a mantenere l’attività produttiva. E intanto le organizzazioni sindacali Fim Fiom e Uilm chiedono che il trasferimento della produzione slitti di sei mesi. È l’esito dell’incontro che si è svolto ieri mattina al ministero dello Sviluppo economico a Roma. Nonostante la mobilitazione dei lavoratori e le richieste dei sindacati da parte di Cnh non c’è stato nessun dietrofront sul Piano Industriale illustrato a Torino lo scorso 1° ottobre che prevede il trasferimento delle attività produttive a Torino entro giugno 2020 e delle attività di logistica nel 2021 con un impatto sull’occupazione di 260 lavoratori a tempo determinato e 40 società di appalto.

Al tavolo della trattativa Regione ha dichiarato di essere disponibile a fare la propria parte nella riorganizzazione dell’azienda per mantenere in attività lo stabilimento e cercare soluzioni occupazionali alternative per i dipendenti. «Per percorrere questa strada ovviamente c’è bisogno di più tempo, la scadenza di giugno 2020 è imminente quindi abbiamo chiesto a Cnh Industrial altri sei mesi - dichiara Roberta Turi, segretaria generale della Fiom di Milano - inoltre è necessario che l’azienda faccia la sua parte altrimenti è difficile trovare qualcuno interessato allo stabilimento. Cnh ci ha spiegato che gli scioperi ed i presidi davanti ai cancelli di queste settimane hanno avuto conseguenze negative sulla produzione e ci hanno chiesto di sospendere la mobilitazione, saranno i lavoratori a decidere dopo le risposte che avremo dal Gruppo». Intanto per lunedì 23 dicembre è convocata un’assemblea in fabbrica per illustrare ai lavoratori cosa è stato detto al Mse.

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