"Preghiamo di poter presto tornare in patria"

Quindici volontari guidati dal reverendo Andrea Gattuso hanno portato aiuti, conforto e speranza ai profughi accolti in Romania

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di Massimiliano Saggese

Un lungo viaggio in terra di Romania per portare aiuto, conforto e parole di speranza nei centri di accoglienza per i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Sono partiti in 15 guidati dal reverendo Andrea Gattuso, responsabile dell’associazione Noah e di Progetto di Vita, dal pastore senior Angelo Scannapieco della chiesa evangelica “Gesù vive” di Baranzate e dal pastore Loris Tomasin della chiesa “Dio è amore” di Lecco. Hanno visitato diversi centri di accoglienza dove vengono ospitati donne e bambini, anziani e disabili fuggiti dalla guerra. La missione segue quelle battezzate Odissea per la Pace 1, 2 e 3 che oltre a Progetto di Vita vedono coinvolti come capofila la chiesa ortodossa di Milano, Milano SoSpesa e i Cleanbuster. Questo gruppo di organizzazioni da inizio marzo, 8 giorni dopo l’invasione russa, hanno portato direttamente in Ucraina oltre 400 tonnellate di generi di prima necessità e medicinali e fatto la spola tra Cernauti (Ucraina), Oradea (Romania) e Milano per portare in salvo circa cento fra donne e bambini.

Ma quella di Progetto è un’altra storia. Una storia che nasce anni fa con le prime missioni in Romania per aiutare le popolazioni rom che vivono in villaggi da brivido. Lì il punto di riferimento è Nicu Gal, un uomo che dedica la sua vita al prossimo e che per la gente di questi villaggi ha fatto miracoli. Quando è scoppiata la guerra è stato uno dei primi ad attivarsi per creare centri di accoglienza per chi fuggiva. "Lo scopo di questa missione è quello di non lasciare solo chi ha perso tutto – spiega il reverendo Andrea Gattuso –, perché se è fondamentale portare aiuti umanitari e altrettanto prioritario non abbandonare queste persone che hanno bisogno di conforto, di supporto, di preghiera e anche di momenti di svago". La prima tappa nei centri profughi è stata a Ineu, dove sono ospitate una settantina fra mamme e bambini. Qui due missionari Pasquale Cesarino (famoso come Mago Linus) con il clown Elmer Castro hanno fatto impazzire di gioia bambini e ragazzini e anche le loro mamme, mentre il resto dei missionari raccoglieva i racconti delle donne che da ormai 45 giorni vivono lontano dalla loro terra. "Siamo andati via pochi giorni dopo i primi bombardamenti su Kiev – racconta una mamma che ha con sé tre figli, uno con problemi di disabilità –. Qui abbiamo trovato una casa, ma ora preghiamo per poter tornare in patria". Poi i missionari sono arrivati a Tinca, dove sono ospitati profughi anziani e disabili. Qui si sono vissuti momenti intensi, in particolare con il clown Elmes che ha donato un peluche a una bimba che si era innamorata del suo spettacolo.

Ultima tappa infine a Cefa, altro centro di accoglienza dove sono ospitate circa 60 persone fra cui molti ragazzini. Oltre al conforto e raccogliere le varie richieste e necessità dei profughi, i missionari hanno giocato a calcio con ragazze e ragazzi ucraini. Un meritatissimo momento di spensieratezza dopo tante settimane di terrore e di angoscia. Hanno vinto i piccoli profughi 8 a 2.

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