"Io, a 70 anni ancora in porta". Giovanni, il calciatore più anziano d'Italia / FOTO

GIoca tra i pali della Fornari, terza categoria

Giovanni Fornari si allena con la sua squadra

Giovanni Fornari si allena con la sua squadra

Milano, 14 ottobre 2016 - Dino Zoff, campione del mondo a 40 anni, gli fa un baffo. Perché poi ha smesso mentre lui, Giovanni Fornari, a 70 anni, è ancora tra i pali, a difendere la porta della sua creatura: la Fornari Sport, terza categoria, Girone A lombardo. Il calciatore tesserato più anziano d’Italia.

Fornari, in porta a 70 anni: neanche Zoff arrivò a tanto.

"Non posso farne a meno: è più forte di me".

Quante partite all’anno?

"Ventidue o ventiquattro: dipende dal numero di squadre nel girone".

Ma si fa tutte le partite?

"Parto titolare, poi cedo al mio sostituto. Resto in campo 15-20 minuti, fino a quando me la sento anche se l'altro portiere scalpita: vuole giocare".

Parliamo della Fornari Sport, quando l’ha fondata?

"Trent’anni fa. Prima andavo nei parchi Sempione, Lambro a giocare con gli amici. Qualche partita anche in seconda categoria. Poi ho deciso di “mettermi in proprio’’".

Dove vi allenate?

"Alla Viscontini il mercoledì e venerdì sera. I match domenica alle 13. Ci autogestiamo. Più qualche piccolo sponsor".

Come sceglie la squadra?

"Ogni anno cambia. Quest’anno un mio ex giocatore mi ha proposto 20 ragazzi. Li ho messi alla prova. Durante l’anno ne arrivano di nuovi. Dopo dicembre ci sono gli svincoli e chi ha giocato poco se ne va. Spero sempre che tutti vengano agli allenamenti. Siamo una famiglia, mangiamo la pizza assieme. E ci becchiamo. Anche col mister, Agostino Guerriero, 55 anni".

Come va il campionato?

"Meglio dell’anno scorso: già 1 punto. E perdiamo di misura. Anche per qualche rigorino contro".

Mai stati in alto?

"Sfiorato i playoff due volte".

Cosa dicono i nuovi acquisti quando la vedono in porta?

"Mugugnano, ma poi si ricredono. Finora ho preso 3 gol, l’altro portiere 4, un terzo ragazzo 1. Purtroppo lo scorso anno mi ha bloccato un infortunio al ginocchio per tutto il ritorno".

Riti scaramantici?

"Nessuno. Prima di entrare faccio il segno della croce e penso a mia mamma, scomparsa un anno fa, e a mio padre".

La sua specialità?

"Meglio in uscita che coi piedi. Di rigori ne paravo parecchi, ma il tempo passa".

Fino a quando giocherà?

"Fino a quando mi seguiranno i ragazzi".

La famiglia la supporta?

"Mia moglie fa la segretaria del team, mia figlia purtroppo la domenica lavora".

Cosa le dice?

"Cosa deve dirmi? Non sono un 70enne decrepito, sono un 70enne arzillo".

E i fan le dedicano cori?

"Fan casino più che altro. Mi cantano “presidente molla’’, per farmi incavolare".

Premi per i suoi 70 anni?

"Niente. Solo per i 25 anni della Fornari, nel 2012, una medaglia dal Coni. Dalla Figc nulla".

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