Portello, arrivano i tedeschi: "Un hotel da 380 camere"

Massimo Vitali tira dritto. Soltanto martedì il presidente dell’omonimo gruppo di costruzioni ha firmato un accordo con «One», catena alberghiera tedesca, per la gestione dell’hotel in predicato di sorgere al Portello

Rendering del progetto Milano Alta di Vitali Spa  al Portello

Rendering del progetto Milano Alta di Vitali Spa al Portello

Milano, 4 maggio 2017 - Massimo Vitali tira dritto. Soltanto martedì il presidente dell’omonimo gruppo di costruzioni ha firmato un accordo con «One», catena alberghiera tedesca, per la gestione dell’hotel in predicato di sorgere al Portello. Proprio così: un accordo con terzi sull’area oggi occupata dal padiglione 1-2 della Fiera di Milano, un accordo con terzi sull’area che ormai da settimane è al centro di un contenzioso legale. Il contratto prevede che «One» abbia in affitto l’hotel da «Milano Alta» per almeno 25 anni, con possibilità di rinnovo per altri 10. Le stanze saranno 380. In Germania si contano già 41 «Motel One» per oltre 10.800 camere e un’idea di business piuttosto precisa: puntare sulle famiglie, ricettività a misura di famiglie.

La catena tedesca aveva annunciato di voler sbarcare in Italia, in particolare a Roma e a Milano, già a settembre 2015. Singolare che per il battesimo in terra meneghina abbia scelto di puntare sul Portello. L’area, infatti, è di proprietà di Fondazione Fiera, che non sembra per nulla intenzionata a portare avanti il progetto di riqualificazione «Milano Alta» firmato proprio dalla Vitali Spa, aggiudicataria del padiglione oggi dismesso dopo la clamorosa rinuncia del Milan. Il 24 marzo 2017 la Fondazione ha presentato un atto di citazione in tribunale contro i Vitali perché ritiene che l’iter del progetto non possa andare a buon fine, vista la presunta distanza tra il Comune e la stessa Spa. Non solo.

Proprio martedì Fondazione Fiera ha lasciato cadere nel vuoto l’ultimatum inviato da Palazzo Marino: il documento con le integrazioni e le modifiche richieste dagli uffici comunali al piano «Milano Alta» è stato firmato solo dai Vitali. I costruttori bergamaschi hanno a loro volta citato in giudizio Fondazione Fiera per diverse, presunte, inadempienze contrattuali. è in questo contesto che cade l’accordo siglato martedì da «Milano Alta» con «One». Un contesto del quale i tedeschi sono a conoscenza. Ulrich Demetz, bolzanino, responsabile per l’Italia del gruppo fondato da Dieter Muller, coi suoi collabortori si è detto fiducioso sul buon esito dell’affaire Portello. Massimo Vitali aveva dichiarato, proprio su queste pagine, di voler e poter andare avanti, nonostante tutto. Detto, fatto.

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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