Portello, a Vitali un’area alternativa. Così Fiera prova a chiudere il caso

Ai costruttori 15mila metri quadrati proprio di fronte al padiglione 1-2

Il progetto Milano Alta firmato da Vitali Spa per il Portello non piace al Comune

Il progetto Milano Alta firmato da Vitali Spa per il Portello non piace al Comune

Milano, 27 luglio 2017 - Una soluzione per porre fine alle ostilità tra la Fondazione Fiera e la Vitali Spa sembra esserci. Le parti ne hanno già discusso in via preliminare nelle scorse settimane ma l’incontro di oggi, anche se riservato ai tecnici, potrebbe segnare un passo avanti decisivo. Escluso che Vitali Spa possa portare a buon fine il progetto «Milano Alta» in quel del padiglione 1-2 del Portello, Fondazione Fiera ha messo a disposizione dei costruttori bergamaschi un’area da 15mila metri quadrati dismessa da tempo e che affaccia proprio di fronte al padiglione della discordia.

Nelle intenzioni della Fondazione, e nell’ambito di un progetto di più ampio respiro che a quel punto coinvolgerebbe il quartiere Portello-Citylife, i Vitali potrebbero qui dar corso ad alcuni contratti già sottoscritti per la riqualificazione del padiglione 1-2, primo tra tutti quello con i tedeschi di «Motel One», catena alberghiera leader in Germania e pronta ad aprire a Milano il suo primo avamposto italiano. Una soluzione, quella dell’“area di compensazione”, svelata ieri in commissione comunale da Poalo Lombardi, direttore generale di Fondazione Fiera. Una soluzione alla quale Massimo Vitali non chiude del tutto la porta: «Io ho tremila posti di lavoro da tutelare e voglio tutelarli». Una soluzione che pare dirla lunga sul tipo di operatore che potrebbe subentrare agli stessi Vitali, a loro volta già subentrati al Milan, come sviluppatore del progetto di riqualificazione dello storico padiglione fieristico.

Come si ricorderà, la costruzione di un hotel era un obbligo al quale doveva sottostare chiunque si candidasse a rilanciare il Portello. Il bando stesso prevedeva l’edificazione di una struttura albeghiera che servisse al Centro Congressi di Fieramilanocity. Se a costruirlo saranno i Vitali, in un’area attigua a quella oggetto della gara ma non coincidente con la stessa, significa che il bando che verrà non prevederà più tale obbligo. Detto altrimenti: che il bando che verrà sarà rivolto a operatori diversi da quelli ai quali ci si è rivolti finora e senza fortuna. Operatori che non hano necessariamente nel core business le costruzioni e le strutture alberghiere. Viene spontaneo pensare alla Rai, allora. Come già riportato, la televisione di Stato deve scegliere per il proprio centro di produzione una sede alternativa a quella di via Mecenate perché qui il contratto scadrà tra un anno. E il Portello sarebbe vicino alla storica sede di corso Sempione. Lombardi a tal proposito fa sapere «di non aver ricevuto alcuna manifestazione di interesse dalla Rai», che dovesse arrivare, «non succederà prima di settembre» e, infine, che la Fondazione «sarebbe disposta a valutare questa opzione», come ovvio. Prima, però, c’è da trovare la soluzione per rescindere amichevolmente con Vitali Spa. giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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