Viaggio a Porta Garibaldi dopo la tentata violenza su una ragazza: "E' un Far West"

Cresce la paura fra le pendolari che si sentono “sotto tiro”. I negozianti: "Troppi sbandati nel sottopassaggio"

Ragazza si salva grazie allo spray al peperoncino

Ragazza si salva grazie allo spray al peperoncino

Milano, 5 agosto 2018 -  "Pensi sempre che un’aggressione non possa mai accadere a te. Ma la notizia del tentativo di stupro di quella ragazza all’alba mi ha fatto capire che siamo tutte sotto tiro". Parole pesanti quelle pronunciate da una pendolare del passante ferroviario, Sonia Rodriguez, che ieri mattina era al binario 2 di Garibaldi. Dove c’è l’interscambio più importante del servizio suburbano: qui passano 9 linee su 12. La donna appare scossa dalla vicenda della 25enne aggredita dal 31enne originario della Nigeria, irregolare e con una sfilza lunghissima di precedenti, messo in fuga, poco prima delle 5 del 20 luglio scorso, solo grazie a una provvidenziale bomboletta al peperoncino che possedeva la vittima. "La comprerò anch’io quanto prima – dice Rodriguez – perché questa stazione, quando scema il flusso dei pendolari, diventa una terra di nessuno». Lo spray urticante sarà anche il prossimo acquisto di un’altra viaggiatrice diretta a Novara, Jolanda Coeya, che parla di «far west sia sulle banchine che sui treni, dove non si vede passare mai alcun controllore". Il passante, in effetti, è un porto di mare. L’ingresso dei disabili è spalancato perché la sua sbarra è fuori uso. Proprio qui sono entrati il 20 luglio sia la giovane che il suo aggressore, come rivela il video diffuso dai carabinieri. Chiunque, pur in assenza di un biglietto e senza neppure fare lo sforzo di saltare il tornello, può prendere un treno. Quando va bene. Perché c’è chi raggiunge la banchina solo per mettere a punto un piano criminale, come ha fatto il nigeriano. Frank Ben Alcazar riferisce di aver assistito a diverse risse e furti negli ultimi tempi e ragiona: "Non si può affermare che quanto successo a quella povera ragazza sia colpa della sfortuna o della casualità. È un evento che si sapeva potesse accadere a causa delle cattive frequentazioni di questa stazione".

Brutte facce quelle che si incontrano, soprattutto nel lungo e tortuoso sottopassaggio che conduce, da un lato, verso le linee suburbane e, dall’altro, verso gli altri treni, anche a lunga percorrenza, tra i binari 14 e il 20. Nei sotterranei gruppi di avvinazzati ammazzano il tempo bevendo alcol. E non è ancora mezzogiorno. Jonathan Pinata, ottico, dice che la situazione è così anche in settimana con "senzatetto e tossici che bivaccano dalla mattina alla sera". Lui, se non altro, non ha mai subito un furto. Daniela Bianchi, commessa di un negozio di abbigliamento, di incursioni di notte ne ha invece subite ben due. Le telecamere non sono sempre un deterrente: "Sabato scorso la mia collega, che era sola al lavoro, mi ha chiamato terrorizzata perché era entrato uno sbandato. Siamo state tutto il tempo al telefono e mi pregava di non attaccare. Come commerciante gradirei un pattugliamento delle forze dell’ordine anche qui sotto. Non c’è bisogno dei militari e dei loro mitra solo all’ingresso della stazione". Le cose non vanno bene neppure al piano terra nonostante la stazione della Polfer e la miriade di negozi aperti. Ramon Guamal, edicolante, tratteggia un clima da Bronx: "Negli ultimi due anni la situazione non fa che peggiorare. Mi hanno devastato la vetrina e non passa giorno che non subisca il furto di un accendino, di un cappellino, di una borsa". Al conto si aggiungono le sue due biciclette sparite. La stazione di notte dopo una certa ora sarebbe chiusa. "Ma hanno trovato il modo di entrare comunque. Garibaldi è un gigantesco dormitorio a cielo aperto".

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