"Politica indifferente, basta parole"

I sindacati Cgil, Cisl e Uil, con i rappresentanti della categoria, chiedono l’attivazione di una cabina di regia per l’emergenza infortuni. Un vero bollettino di guerra, e se a parole tutti sono pronti a fare di più per la prevenzione nei fatti poco avviene. "Non si può morire in questo modo – spiega Giuseppe Rustioni (Uila-Uil) –. Perché un 69enne deve essere impiegato in operazioni delicate e complesse a 20 metri d’altezza in un cestello? Nessuno nega il lavoro però dobbiamo dare delle risposte a certi drammi".

Per Eloisa Dacquino, segretario confederale Uil Lombardia, "l’assessore al welfare Guido Bertolaso deve convocare con urgenza una cabina regionale per affrontare questa emergenza di lavoro. Si deve vivere non morire di lavoro. Non è tollerabile questo silenzio da parte della politica e delle istituzioni. Non è tollerabile l’assenza di investimenti e programmazione e di rafforzamento dei servizi di prevenzione e controllo".

Per Romina Raciti (Feneal Uil), prima sindacalista ad arrivare sul luogo della tragedia, "ancora una volta ci troviamo al cospetto di un dramma che poteva essere evitato. La magistratura farà le indagini del caso e noi continuiamo ininterrottamente a chiedere sicurezza e controlli. L’eco di questa tragedia, come avviene ogni volta che un lavoratore muore, è forte. Ma poi tutto resta come prima".

Addirittura, con due morti e un ferito grave, le attività sportive al club del golf sono proseguite regolarmente, come se nulla fosse accaduto.

Su questa vicenda arriva anche la provocazione di Gad Lerner: "Al Golf Club Le Rovedine di Noverasco si è continuato tranquillamente a giocare dopo il crollo della piattaforma che ha causato la morte di due operai e il ferimento grave di un terzo.

Non sono di Ultima Generazione ma andrei volentieri a imbrattare di vernice lavabile la direzione di quel posto".

Massimiliano Saggese

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