"Pnrr, non perdiamo tempo. Le priorità? Case e scuole"

Sala ieri ha incontrato Draghi: "Vogliamo sapere i termini per ottenere i fondi. Parlerò con il governatore Fontana della gestione unica degli alloggi Mm e Aler"

Il sindaco Beppe Sala

Il sindaco Beppe Sala

di Massimiliano Mingoia

"Non vogliamo perdere tempo". Sono queste le parole che rendono meglio l’idea della ragione della missione del sindaco Giuseppe Sala a Roma. Martedì il primo cittadino ha incontrato i ministri Vittorio Colao (Innovazione tecnologica) ed Enrico Giovannini (Infrastrutture e mobilità sostenibili) e ieri mattina ha visto il premier Mario Draghi. All’ordine del giorno sempre i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destinati a Milano. Il Comune attende 4,7 miliardi di euro per rilanciare la città dopo l’emergenza Covid. "Ho sottolineato a tutti l’utilità dei fondi del Pnrr, Milano ha una progettualità avanzata – spiega Sala a Palazzo Marino, al termine della prima seduta della sua nuova Giunta –. Questo primo giro di incontri serve a capire i tempi in cui i fondi verranno erogati. Al presidente del Consiglio ho evidenziato come edilizia popolare ed edilizia scolastica siano fondamentali, soprattutto la prima. Credo che Milano possa essere un buon esempio per dimostrare quello che si può e si deve fare. È un primo passo. È importante muoversi subito. Non vogliamo perdere tempo. Draghi sa meglio di me che è necessario passare alla fase operativa".

Sala, che nelle prossime settimane vedrà anche i ministri Franco e Cingolani, sottolinea che l’iter per l’erogazione dei fondi non è unico: "Dipende dai singoli ministeri. In alcuni casi saranno assegnazioni dirette su progetti già formulati, in altri casi partiranno dei bandi. Un esempio? Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, entro novembre verranno chiariti i criteri, poi le città e i territori faranno le loro proposte ed entro febbraio il Governo dovrebbe decidere a chi assegnare i fondi".

L’assoluta priorità, secondo il sindaco, è la riqualificazione delle case popolari, sia quelle del Comune gestite da Mm che quelle della Regione gestite da Aler. L’obiettivo è arrivare a una gestione unica di tutto il patrimonio di edilizia pubblica a Milano. "Abbiamo 70 mila appartamenti popolari, in totale – continua il primo cittadino –. Ne parlerò con il presidente della Regione Attilio Fontana. Sarebbe sciocco rivolgersi al Governo come case Mm e case Aler. Meglio parlare di tutti gli alloggi, in cui abita il 10% dei milanesi. Nessun’altra città è nelle nostre condizioni. Abbiamo tanti progetti per ristrutturare queste case, progetti che non abbiamo potuto realizzare per mancanza di fondi. Sempre con la Regione, in particolare con la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti, parleremo anche delle case di comunità. Il Comune vuole dire la sua su dove e come realizzarle".

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