Milano, assalti ai centri massaggi: volevano il pizzo a luci rosse

Estorsione e rapina in concorso, condannati cinque cittadini cinesi

Polizia davanti a un centro massaggi

Polizia davanti a un centro massaggi

Milano, 9 aprile 2018 - Volevano la «busta rossa». In pratica, pretendevano il pizzo (in cambio di protezione) da una lunga serie di “centri massaggi” a luci rosse sparsi in città, tutti gestiti da cinesi per una clientela strettamente orientale. In qualche caso hanno fatto irruzione semplicemente minacciando di ripassare. Altre volte hanno ripulito la cassa. In qualche occasione sono stati lasciati fuori la porta da alcuni gestori evidentemente accorti, una volta la coraggiosa “maman” con gli occhi a mandorla si rifiutò espressamente di pagare alcunché.

Nei giorni scorsi i cinque estorsori, tutti cinesi tra i trenta e i cinquant’anni - un paio detenuti, un paio solo con obbligo di firma, l’ultimo irreperibile - sono stati condannati con rito abbreviato dal gup Elisabetta Meyer a pene tra i quattro e mezzo e i sei anni di carcere per estorsione e rapina in concorso, in sostanza quanto richiesto dal pm Luigi Luzi. Sono episodi che risalgono ad alcuni anni fa, nell’ambito dei quali la banda prese di mira i proprietari o i gestori di vari centri massaggi, da quello di via Lodovico il Moro sui Navigli a quello in viale Umbria, da uno di via Bezzi ad un altro in via Padova e in via Ripamonti. Diverse le modalità con cui agivano. Una volta entrarono in uno dei locali coltelli alla mano, immobilizzando con nastro adesivo ai polsi le tre ragazze che vi lavoravano e portandosi via l’incasso, i soldi delle tre poverette e un paio di cellulari. Altre volte si limitavano a ripulire la cassa annunciando che si sarebbero ripresentati per la «busta rossa». In un altro centro si fecero semplicemente consegnare il denaro contando sulla sola irruzione, senza nemmeno tirar fuori i coltelli.

Gli affari, per la gang della «busta rosa», non dovevano andar male. Ma ad un certo punto, forse dopo aver constatato che l’attività dei centri massaggi a luci rosse che prendevano di mira era piuttosto florida, due di loro decisero di mettersi in proprio e di aprirne uno a Sesto San Giovanni. Così tra le accuse a carico, i due soggetti si sono ritrovati anche lo sfruttamento della prostituzione.

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro